Adelaide Labille-Guiard, tra le protagoniste dell’arte settecentesca, è celebre per aver aperto nuove strade alle altre donne pittrici
Tra le protagoniste dell’arte settecentesca spicca la figura di Adélaide Labille- Guiard (Parigi 1749 – 1803), che rispetto ad altre colleghe si è impegnata a dare visibilità non solo a se stessa, anche all’intero genere femminile. Figlia del venditore di merletti Claude Labille, viene mandata a perfezionare il suo talento artistico dal vicino di casa François-Elie Vincent che insegna presso l’Accademia di San Luca. Nel suo studio Adélaide apprende i rudimenti del mestiere e conosce il figlio del pittore, François-André, che sposerà in seconde nozze in età più matura.
Per il suo spiccato talento, la pittrice ottiene presto diversi riconoscimenti. Nel 1783 accede addirittura all’Accademia Reale di Francia insieme alla sua collega e rivale Élisabeth Vigée Le Brun (leggi qui l’articolo). Per prepararsi all’esame di ammissione la pittrice studia e lavora sodo. Si reca finanche a Roma dove sperimenta la tecnica della miniatura a pastello, appresa da Maurice Quentin de la Tour, fino all’olio studiato con François André Vincent. Anche lei – a differenza invece dei colleghi maschi – per legittimare la sua ammissione all’Accademia è stata costretta a dare dimostrazione pubblica delle proprie capacità.

Sebbene allora i critici avessero puntato molto sulla rivalità tra Adélaide Labille Guiard ed Élisabeth Vigée Le Brun, la pittrice non ha mai mirato a mettere in ombra le colleghe. Anzi, si è prodigata con ogni mezzo per assicurare anche loro l’accesso all’Accademia. Nel 1791 infatti, in cambio dell’apertura dell’Accademia alle donne meritevoli, ha accettato di rinunciare ad alcune cariche onorifiche che le sarebbero spettate di diritto. Nel perseguire le proprie ambizioni, rispetto ad altre colleghe, Adélaide Labille ha fatto un passo avanti, dando luogo ad una serie di azioni concrete capaci di aprire nuove strade alle altre artiste.
La pittrice ha raffigurato sia per personaggi della borghesia sia della Corte mantenendo la propria indipendenza, al punto da essere stimata anche dal Governo rivoluzionario.
Vive il clima culturale di quel tempo dimostrando particolare sensibilità per la pedagogia, in particolare il rapporto madre figli. Ben evidente nell’opera Madame Mitoire con i figli, in cui ritrae il momento dell’allattamento con nuova naturalezza. Stessa intensità la rivolge all’attività di insegnamento circondandosi di allieve. Celebre l’Autoritratto con le allieve Marie Gabrielle Capet e Marguerite Carreaux de Rosemont.
Vive il clima culturale di quel tempo dimostrando particolare sensibilità per la pedagogia, in particolare il rapporto madre figli. Ben evidente nell’opera Madame Mitoire con i figli, in cui ritrae il momento dell’allattamento con nuova naturalezza. Stessa intensità la rivolge all’attività di insegnamento circondandosi di allieve. Celebre l’Autoritratto con le allieve Marie Gabrielle Capet e Marguerite Carreaux de Rosemont.

Attualmente buona parte della produzione pittorica di Adélaide Labille Guiard è dispersa, compresa quella a tema storico. I suoi ritratti presentano grande varietà, anche per la diversità dei committenti. Tra i personaggi da lei ritratti troviamo alcuni membri della casa reale ed anche rivoluzionari come Robespierre. La pittrice provata da una salute precaria e dalle difficoltà vissute durante e dopo la Rivoluzione, trascorre gli ultimi anni con il secondo marito e la compagnia delle antiche allieve riconoscenti, tra le quali la talentuosa Gabrielle Capet.
Immagine d’apertura: Adélaide Labille Guiard, Autoritratto con le allieve
Marie Gabrielle Capet e Carreaux de Rosemond, 1785
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