di redazione
Firenze, sabato 19 marzo 2016 –
Nell’ambito della Stagione Danza 2015/2016 Versiliadanza presenta al Teatro Cantiere Florida di Firenze per la prima volta un focus internazionale di danza.
Si assiterà alla prima europea del lavoro degli israeliani Liron Ozeri (classe 1983) e Nir Even Shoam (classe 1983), giovani autori emergenti che presenteranno i due lavori Yin Yang e No Labels (sabato 19 marzo), in cui affrontano, attraverso una partitura gestuale, le irrisolte e attualissime questioni di genere, e la prima italiana (domenica 20 marzo) di Godos, coproduzione tra la compagnia lituana Aura Dance Theatre e la compagnia norvegese Panta Rei Dance Theatre per le coreografie di Biruté Letukaité, Anne Ekenes, Pia Holden. Partendo dai racconti sulla femminilità nella mitologia lituana analizzano la condizione femminile contemporanea.
Sabato 19 marzo YIN YANG | NO LABELS
YIN YANG di Liron Ozeri e Nir Even Shoam
Musica di Hildur Gudradottir, Brandt Brauer Frick
Per ogni punto di partenza, c’è un punto specifico nel tempo, e per ogni punto di partenza c’è anche un punto finale. Due forze separate, contrastanti, ma che in qualche modo si completano l’un l’altra in movimento, in costante movimento, e non c’è nulla di assoluto a riguardo. La grande mancanza di equilibrio è una questione proporzionale, quindi ciò che sale – deve scendere, e uno non può esistere senza l’altro.
NO LABELS di Liron Ozeri
Musica Alon Peretz
Ci sono due personaggi molto diversi che sono in realtà troppo diversi ma anche troppo simili. Il mondo in cui viviamo è ampio e pieno di possibilità. Una creazione che analizza il dibattito sui generi e un nuovo modo di esprimere la sessualità, la passione e le relazioni, senza bisogno di etichettatura grazie al distaccamento dalla società.
Domenica 20 Marzo in Prima Nazionale GODOS
Domani va in scena in prima nazionale l’AURA Dance Theatre – Panta Rei Dance Theatre in GODOS, con il sostegno di EEA Grants, Ministero della Cultura della Repubblica di Lituania, Arts Council-Norvegia. La coreografia Atto I è di Anne Ekenes e Pia Holden (Norvegia), mentre la coreografia Atto II è di Birutė Letukaitė (Lituania). La musica porta la firma di Antanas Jasenka, assistente alla drammaturgia invece è Silvija Čižaitė-Rudokienė. Gli interpreti sono Ema Nedobežkina, Gintarė Marija Ščavinskaitė, Haruka Suzuki, Kirie Oda, Laura Witzleben, Love Hellgren.
Qual è l’importanza della storia di ogni individuo? In che modo il passato plasma la nostra identità? Godos, uno spettacolo in due atti, parte da un racconto sulla femminilità nella mitologia lituana. La parola “Godos” è una vecchia parola lituana che di solito è definita come sogni malinconici, speranze, pensieri nostalgici e aspettative non realizzate. Che cosa significa oggi “Godos” e come ci misuriamo con esso? Godos è un punto primordiale che ha promosso diversi approcci nei confronti del mondo di oggi. L’ispirazione per la coreografia lituana è il passato elementare e le sue riflessioni sulla società contemporanea. Al contempo, la compagnia Panta Rei si ispira all’interpretazione di “Godos”, come il canto del cuore.
Immagini: di Laura Vanseviciene e Trine Sirnes
Comment here