Cultura

Alla scoperta della Mole Antonelliana e del Museo Nazionale del Cinema

Mole Antonelliana

Un viaggio alla scoperta delle bellezze di Torino: la Mole Antonelliana e del Museo Nazionale del Cinema 


di S.O. 


TORINO – Per la città di Torino la Mole Antonelliana è un monumento fortemente rappresentativo anche se molti ne ignorano la storia. La costruzione appare particolare al primo sguardo ed il nome “Mole” deriva dal fatto che in passato fu la costruzione in muratura più alta d’Europa. Alessandro Antonelli fu il progettista ed eseguì i lavori per la committenza della comunità ebraica come suggello della fine della discriminazione religiosa.

Correva l’anno 1866 quando iniziavano i lavori di costruzione sulla base di un progetto molto avanti per i tempi, una struttura che si ergeva su di un grande tamburo e che si sviluppava con uno scheletro smisuratamente elevato. La comunità ebraica bloccò i finanziamenti che sforavano di molto dal capitale iniziale così il Comune rilevò l’edificio quattro anni dopo dall’inizio dei lavori e lo trasformò in Museo del Risorgimento. La Mole Antonelliana divenne sede del Museo Nazionale del Cinema dall’anno 2000.

Entrare in questo edificio è molto emozionante anche solo se si vuole vedere la città di Torino dall’alto, l’ascensore accompagna fino in cima e la vista che si gode è sorprendente.
Il regista Davide Ferrario nel film “Dopo mezza notte” narra una vicenda singolare che si svolge all’interno della Mole, in questo film si può conoscere l’atmosfera che la struttura con il museo ci propongono. Il museo ci trascina nella storia con percorsi unici e non paragonabili a nulla, non esistono altri musei che possono competere.

Dopo l’ingresso in stanze buie e fascinose si osservano dagherrotipi, lanterne magiche e tanti oggetti che fecero parte degli albori del cinema, oggetti collezionati da Maria Adriana Prolo che può essere considerata l’ideologa del museo; inizialmente fu lei a volere un museo del cinema che fu aperto a Palazzo Chiablese, grande edificio ma insufficiente a contenere gli strumenti che con passione aveva raccolto.

Procedendo all’interno del Museo del Cinema si entra nella grandissima aula del tempio che è il vero cuore della struttura qui ci si può sdraiare sulle chaise longue per guardare film proiettati in alto. Procedendo ancora ci si imbatte in veri set cinematografici, ricostruzioni di ambienti di film famosi o particolarmente significativi vere o proprie icone per l’immaginario collettivo.

Friedrich Nietzsche disse queste stupefacenti parole per l’edificio: “sono passato vicino alla Mole l’edificio più geniale che è forse costruito per un assoluto impulso verso l’alto – non ricorda nient’altro se non Zarathustra – l’ho battezzata Ecce Homo e l’ho circondata nel mio spirito con un immenso spazio libero”. Del capolavoro dell’Antonelli noi cosa sapremo dire dopo averlo ammirato sia dal punto di vista architettonico che da quello del Museo del Cinema?

 

Immagine d’apertura: fotografia di Stefania Origlia

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