La mostra presso la Cappella Orsini di Roma, con un’App immersiva e performance artistiche, trasforma il visitatore in “viaggiatore” alla scoperta dell’Asia
ROMA – Un tuffo tra le meraviglie dell’Asia attraverso un percorso espositivo fatto di sculture, maschere, manoscritti, strumenti musicali e molto altro. Un vero e proprio tour experience offerto dalla mostra “I Canti di Eurasia”, promossa da Fondazione Maitreya, Istituto di Cultura Buddhista e in collaborazione con Cappella Orsini Lab.
A partire da oggi 4 novembre, e fino al 30 marzo 2022, la suggestiva Cappella Orsini (via di Grotta Pinta 21). Grazie a una speciale App immersiva in grado di animare e far suonare gli strumenti, la mostra permetterà ai visitatori di trasformarsi in veri e propri “viaggiatori”.
La mostra I canti d’Eurasia
Circa 250 le opere che accompagnano il pubblico dall’Oceano Pacifico fino al Mediterraneo. Il tutto attraverso le note musicali che hanno l’intento di far comprendere come la musica sia l’anello di congiunzione capace di unire i Papua della Nuova Guinea con i pastori dell’Etna. Vengono messe a confronto quindi le diverse culture, grazie a un’ambientazione sospesa tra spazio e tempo. La mostra inoltre presenta un nutrito calendario di appuntamenti e affascinanti performance durante le varie giornate, con numerosi e interessanti personaggi.

Gli appuntamenti
Ecco i personaggi presenti negli eventi in programma. Pejman, uno dei massimi esperti di musica persiana e sufi in Italia. Oscar Bonelli, collezionista di strumenti musicali che suonerà uno a uno regalando l’impressione di trovarsi di fronte ad una vera orchestra. E poi Barbad Project, i fratelli Mohssenipour rappresentano un nucleo artistico e anche spirituale della loro terra d’origine che mettono sapientemente in scena. Evelina Meghnagi con le sue melodie sefardite e yemenite che hanno conquistato da Liliana Cavani a Giuseppe Bertolucci.
Marta Bifano, con la sua storia di un personaggio leggendario della prima donna arrivata illegalmente in Tibet Alexandra David Neel. Cafè Loti, storie nell’antico Cafè Loti di Istanbul dove i viaggiatori si fermavano a parlare, si conoscevano. Shuluq, ovvero Calogero Giallanza che reinterpreta suoni e ritmi del Mediterraneo. Nadia Slimani e Amjed Rifaie, l’incontro tra l’arte della calligrafia araba e il corpo femminile che attraverso la danza esprime la sua prorompente.
Il libro “I Canti di Eurasia”
Nella giornata di ieri, in anteprima, è stato presentato l’omonimo libro “I Canti di Eurasia” scritto da Roberto Lucifero, direttore artistico dello spazio culturale. Il volume invita a una riflessione collettiva sulle culture di Roma come città del dialogo.
Immagine d’apertura: Cappella Orsini, Roma
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