di Livia Vassallo
Roma, martedì 14 marzo 2017 –
Cultura – L’etichetta “alternativ*” si ‘appiccica’ un po’ a tutto: un ragazzo che sfoggia uno stile particolare nell’abbigliamento è alternativo;
una cena al ristorante fusion o etnico è alternativa, ma, anche, un individuo dal ‘particolare’ stile di vita è alternativo o pure rimedi omeopatici per curarsi sono alternativi.
Alla voce ‘alternativo’ (4b), sul dizionario online Treccani, troviamo, tra le altre, la seguente definizione: di espressione o attività culturale, artistica, politica o di stile di vita che si contrappone polemicamente ai modelli ufficiali, condivisi e dominanti. Alternativo, quindi, può riferirsi a correnti artistiche come il dadaismo, nato nella Svizzera neutrale nel periodo a cavallo delle due Guerre. Esso mise in discussione ogni canone estetico dell’epoca e rivoluzionò il panorama delle arti visive, ma, soprattutto, fu espressione del disgusto e delle certezze che si sgretolavano in quel difficile periodo storico. Può riferirsi anche ad esplosioni in campo di moda come il bikini o, ancor di più, la minigonna; simboli di trasgressione e diritto di emancipazione per la donna degli anni sessanta, segnarono l’inizio del periodo di rivoluzione culturale swinging London che coinvolse gran parte del mondo occidentale.
Il termine è stato usato spesso in associazione alla musica, anche in tempi più recenti. Il pensiero corre immediatamente alla musica alternativa americana e non solo. Teoricamente si parla di musica fruita attraverso mezzi non tradizionali di trasmissione, quali la radio o la televisione; o almeno così è stato agli inizi. Può riferirsi a diversi generi e sottogeneri: alternative rock, alternative metal, alternative dance, e, più recentemente, alternative rap. Il più noto è, senza dubbio, l’alternative rock, divenuto celebre attorno agli anni ottanta. In questo caso si tratta di tutto ciò che differisce dal rock tradizionale con influenze di altri generi come il jazz, l’elettronica, il folk, il reggae e altri ancora. Esponenti di questo genere sono o sono stati gruppi come gli Oasis, Radiohead, Muse, Nirvana che resistono in pianta stabile nel cuore di molti, moltissimi ammiratori e appassionati. Anche in Italia troviamo chi suona questo genere: Negramaro, Subsonica, Bluvertigo… Non tutti si definiscono fuori dagli schemi tradizionali o eccessivamente trasgressivi per qualche ragione, molti amano osare in ambito di accostamenti eccentrici o irriverenti, si tratta di musica ‘sperimentale’, di mescolanza per ottenere novità tramite contaminazione. Quando è ben riuscito, il procedimento è in grado di regalare emozioni dirompenti, contrastanti e nuove per colui che è in grado di sentire veramente.
Alternativo è possibilità di scegliere, scegliere cosa preferire e anche scegliere di non scegliere e mescolare; alternativo è tutto o niente; alternativo è risposta ad una società a volte troppo piatta e uguale a se stessa e al medesimo tempo è frutto di essa.
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