La mostra “Un mondo fluttuante. Opere su carta di Anna Onesti” espone arazzi e aquiloni in carta e rende omaggio all’arte giapponese
ROMA – La mostra “Un mondo fluttuante. Opere su carta di Anna Onesti” è in corso presso gli spazi della Casina delle Civette, Musei di Villa Torlonia, dove sarà visitabile fino al 10 gennaio 2021.
Esposti otto arazzi e otto aquiloni in carta giapponese, frutto del recente lavoro dell’artista che da oltre venti anni approfondisce tradizioni artistiche diverse e spesso lontane.
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio della Fondazione Italia Giappone, è a cura di Alessia Ferraro e Maria Grazia Massafra. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura. L’ingresso è gratuito per i possessori della MIC Card.
Esposti otto arazzi e otto aquiloni in carta giapponese, frutto del recente lavoro dell’artista che da oltre venti anni approfondisce tradizioni artistiche diverse e spesso lontane.
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio della Fondazione Italia Giappone, è a cura di Alessia Ferraro e Maria Grazia Massafra. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura. L’ingresso è gratuito per i possessori della MIC Card.
Anna Onesti
E’ un’artista dal percorso complesso e articolato, che ha collaborato con importanti istituzioni internazionali impegnate nella salvaguardia del patrimonio culturale. I suoi lavori sono realizzati su carta washi, “carta giapponese”, utilizzando tecniche decorative ispirate alla tintura tradizionale dei tessuti. Tecniche che Anna Onesti ha appreso nei periodi di studio in Giappone, come l’itajimezome, lo shiborizome e il katazome.
La storia della carta in Giappone affonda le sue radici in epoche lontane grazie ai contatti con la Cina mediante la Corea e grazie all’avvento del Buddhismo, introdotto ufficialmente nel 552.
La storia della carta in Giappone affonda le sue radici in epoche lontane grazie ai contatti con la Cina mediante la Corea e grazie all’avvento del Buddhismo, introdotto ufficialmente nel 552.

Caratteristiche delle opere e della mostra
Sia gli arazzi che gli aquiloni sono realizzati impiegando carta washi. Il termine washi indica varie tipologie di carta che si differenziano per tecniche esecutive e per tipo di fibre utilizzate.
In tal caso è ottenuta dalla lavorazione delle fibre di kozo e di colori di origine vegetale.
Tra questi – per fare un esempio – il blu dell’indigofera tinctoria (ai), il viola del legno del Brasile (suwo), il giallo dell’albero di Amur (kihada).
Le fibre della carta washi, lunghe e morbide, hanno la capacità di trasmettere profondità e di donare alle macchie di colore e alle tracce dei segni una foschia leggera, che addolcisce i contorni e smussa i tratti. La mostra dunque vuole riflettere anche su queste materie preziose e uniche il cui sviluppo dipende molto dalla qualità dell’ambiente e dal suo giusto equilibrio ecologico.
In tal caso è ottenuta dalla lavorazione delle fibre di kozo e di colori di origine vegetale.
Tra questi – per fare un esempio – il blu dell’indigofera tinctoria (ai), il viola del legno del Brasile (suwo), il giallo dell’albero di Amur (kihada).
Le fibre della carta washi, lunghe e morbide, hanno la capacità di trasmettere profondità e di donare alle macchie di colore e alle tracce dei segni una foschia leggera, che addolcisce i contorni e smussa i tratti. La mostra dunque vuole riflettere anche su queste materie preziose e uniche il cui sviluppo dipende molto dalla qualità dell’ambiente e dal suo giusto equilibrio ecologico.
Immagine d’apertura: Anna Onesti con Virginia Lorenzetti, Aquilone Civetta,
tinture naturali, inchiostro sumi su carta giapponese
Info: www.museivillatorlonia.it; www.museiincomuneroma.it
© Riproduzione riservata
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