ART CITY Bologna, insieme ad Arte Fiera, torna ad animare la città con un programma ricco di mostre, eventi e iniziative speciali che si estendono fino all’area metropolitana
BOLOGNA – Gennaio per certi aspetti può essere considerato il mese più triste. Sebbene carichi di aspettative per il nuovo anno appena iniziato, in questo periodo si fa fatica lasciare alle spalle l’atmosfera delle festività più belle.
Ma come dare colore e una bella sferzata di energia positiva all’inizio dell nuovo anno se non grazie alla bellezza dell’arte?
A dare una ventata di novità di questo tipo ci pensa la decima edizione di ART CITY Bologna, che si svolgerà dal 20 al 23 gennaio 2022. Come ogni edizione anche quest’anno il programma si presenta ricco di mostre, eventi e iniziative speciali. Promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere, ART CITY torna ad animare insieme ad Arte Fiera il periodo più vivace per l’arte contemporanea in città.
Il format di ART CITY Bologna
La manifestazione è coordinata dall’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei, sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi.
Il programma conferma il format già sperimentato nelle ultime tre edizioni, con un Main Program articolato in uno Special Project e in una serie di progetti curatoriali che presentano le più diverse pratiche artistiche contemporanee.
Il calendario spazierà tra le proposte di musei, fondazioni, spazi istituzionali, gallerie Ascom, spazi espositivi e gallerie indipendenti della città. Le opere si estenderanno in azioni, mostre e installazioni site specific che abiteranno luoghi consueti e inusuali, generando narrazioni e nuove interazioni.
I luoghi
In ART CITY Bologna vi è l’intento di riportare all’attenzione di un vasto pubblico luoghi spesso non deputati all’arte, interessanti e raramente accessibili o sconosciuti della città. Luoghi riscoperti dagli interventi degli artisti invitati a relazionarsi con le loro specifiche identità.
Pertanto anche in questa edizione i contesti di azione spazieranno da Piazza Maggiore e Palazzo d’Accursio a palazzi storici di grande fascino riconvertiti in spazi culturali.
Spazi come Alchemilla a Palazzo Vizzani, l’Oratorio di San Filippo Neri, l’Ex Chiesa Teatro San Leonardo, il Teatro delle Moline a Palazzo Bentivoglio, Villa delle Rose, sede esterna del MAMbo. E poi tesori architettonici come il Padiglione de l’Esprit Nouveau realizzato su progetto di Le Corbusier e la Conserva di Valverde (Bagni di Mario), per la prima volta inclusa nel Main Program della manifestazione.
L’edizione 2022 estenderà gli eventi verso l’area metropolitana con percorsi fino a Calderara di Reno, Marzabotto, Riola di Vergato, San Giorgio di Piano e San Lazzaro di Savena.
L’identità visiva
Come per l’edizione 2021, l’ideazione e lo sviluppo dell’identità visiva sono stati affidati a gli artisti Filippo Tappi e Marco Casella che sono partiti dalla stella, segno grafico che ha guidato i visitatori nel 2021 insieme a Peter Pan, che quest’anno trema, sfuma, si moltiplica.
Lo sfondo di ART CITY 2022 è Bologna stessa, vista come una galassia nella quale ogni cosa accade: un agglomerato di pianeti iridescenti, stelle pulsanti, materia oscura, pulviscolo che danza indisturbato al ritmo astronomico. In questa galassia miriadi di eventi entrano in contatto, si sovrappongono, si fondono, si fanno eco, si moltiplicano.
La proposta artistica Special Project
Lo Special Project di ART CITY Bologna è un progetto che invita il pubblico a immergersi in vere e proprie opere d’arte viventi, proseguendo così quell’avventura ambiziosa nella produzione e presentazione di lavori degli artisti più interessanti e importanti del panorama internazionale. Artisti invitati a immaginare i loro interventi per i luoghi più rappresentativi di Bologna.
Per l’edizione 2022 è stato invitato Tino Sehgal, uno degli artisti più radicali che siano emersi negli ultimi anni, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2013. Le sue opere sono autentiche sculture viventi, coreografie di persone in movimento che generano situazioni insolite, a volte surreali, con cui il pubblico è invitato a confrontarsi.
La proposta artistica Main Program
Il programma 2022 di ART CITY propone nove Main Project curatoriali, prodotti e realizzati appositamente per la manifestazione e costruiti in relazione ai luoghi che li ospitano.
Artisti emergenti come Elisa Caldana e Aki Nagasaka, Kipras Dubauskas, Mattia Pajè, Agnes Scherer, Emilia Tapprest e Dominique White sono affiancati a nomi più consolidati come Giulia Niccolai – unica artista non vivente inclusa nel Main Program – e Italo Zuffi, fino a nomi internazionali come Carlos Garaicoa, oltre al già citato Tino Sehgal. L’attenzione all’arte Italiana, in continuità con le scelte portate avanti dalla direzione artistica di Simone Menegoi per Arte Fiera, si accompagna alla contaminazione e all’apertura verso artisti di provenienza internazionale.
La dimensione esperienziale dell’opera
Caratterizza i progetti della decima edizione la prevalenza della dimensione esperienziale dell’opera, in cui è l’azione a ridefinire gli spazi attraverso i corpi. E’ palese nello Special Project di Tino Sehgal, ma anche in altri diversi altri progetti.
Come nella mostra dedicata a Giulia Niccolai, Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai al Padiglione de l’Esprit Nouveau, a cura di Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni.
L’elemento performativo torna anche in The Teacher di Agnes Scherer, a cura di Caterina Molteni, per la prima volta presentata a Bologna al Teatro delle Moline. E poi pure in Zhōuwéi Network di Emilia Tapprest al Teatro San Leonardo, video installazione immersiva e live performance a cura di Felice Moramarco.
Vivere lo spazio attraverso azioni che lo ridefiniscono e generano narrazioni è un tratto peculiare anche della ricerca di Italo Zuffi cui è dedicata Fronte e retro, personale a cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri che si sviluppa su due sedi: la Sala delle Ciminiere del MAMbo e la Sala Convegni di Palazzo De’ Toschi.
Il tema del site specific
Altro caposaldo dell’identità di ART CITY emerge in Times of Crisis, esposizione di Elisa Caldana e Aki Nagasaka, a cura di Giulia Pezzoli presentata a Villa delle Rose e promossa nell’ambito di Programma di Residenze ROSE. Trova collocazione negli spazi della Sala Tassinari, Emergency Break di Kipras Dubauskas, installazione video a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi. Mentre
Carlos Garaicoa è il protagonista dell’interazione con lo spazio dell’Oratorio di San Filippo Neri con un’installazione a cura di Maura Pozzati. E poi, tra le tante esposizioni, le sale storiche di Palazzo Vizzani saranno abitate da Fuori Terra, mostra di Mattia Pajè a cura di Giovanni Rendina, un gruppo scultoreo composto da figure umanoidi immerse in un ambiente installativo. Infine Dominique White con Fugitive of the State(less) è presente nei suggestivi spazi della Conserva di Valverde, installazione a cura di Giulia Colletti.
La proposta artistica: Musei, Fondazioni e Spazi Istituzionali
L’identità di ART CITY Bologna si riflette nella multiforme pluralità di approcci verso la creatività del presente, in cui concorrono alla programmazione musei, fondazioni e spazi istituzionali pubblici e privati. Tra queste – per citarne qualcuna – ARTalk CITY (conversazione con gli artisti) si terrà all’Accademia di Belle Arti di Bologna. La sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ospita invece le mostre In un tempo brevissimo di Lucia Lamberti e Pittura nera di Lorenzo Puglisi, a cura di Sandro Malossini. L’omaggio al pittore e poeta Francesco Giuliari (1929-2010) sarà invece presso Casa Saraceni in occasione della donazione di dipinti e incisioni alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, a cura di Angelo Mazza e Mirko Nottoli. E così tutte le altre tantissime iniziative nei vari luoghi bolognesi. L’intero programma di ART CITY Bologna è possibile scoprirlo sul sito di Art City Bologna
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