A distanza di poche settimane, torna a far parlare di sé Banksy. Il celebre street artist comunica su Instagram l’esposizione a Venezia di un suo quadro scomposto
di Antonella Furci
VENEZIA – A quanto pare ha preso di mira la bella Venezia quel genio di Banksy! Con l’esposizione di un quadro scomposto, torna per la seconda volta, e in poche settimane, a far parlare di sé.
In questo modo, il celebre street artist – che ama mantenere l’anonimato e che comunica con i milioni di fans solo tramite sito ufficiale e a quanto pare il profilo Instagram ( è accertato fosse quello ufficiale) – dà prova a tutti che era davvero presente con una nuova opera nella città lagunare settimane addietro. Aveva distolto infatti l’attenzione dalla Biennale con un murales raffigurante un Naufrago bambino che tiene una torcia in mano. Opera che ha rivendicato la paternità (come sempre fa) proprio poche ore fa.
In questo modo, il celebre street artist – che ama mantenere l’anonimato e che comunica con i milioni di fans solo tramite sito ufficiale e a quanto pare il profilo Instagram ( è accertato fosse quello ufficiale) – dà prova a tutti che era davvero presente con una nuova opera nella città lagunare settimane addietro. Aveva distolto infatti l’attenzione dalla Biennale con un murales raffigurante un Naufrago bambino che tiene una torcia in mano. Opera che ha rivendicato la paternità (come sempre fa) proprio poche ore fa.
Il tutto avviene proprio nel periodo di apertura della 58/a Biennale di Venezia, alla quale però – come scrive Banksy su Instagram – “chissà perché non è mai stato invitato”.
L’artista inglese però decide di presentarsi lo stesso a Venezia, mettendo in bella mostra sotto palazzo Ducale la sua opera dallo spiccato appiglio critico, come di sua consuetudine.
Ma poco dopo la sua autonoma esposizione, due agenti della Polizia municipale si avvicinano chiedendo alla persona interpellata se aveva l’autorizzazione. Non avendola, viene invitata ad allontanarsi senza però alcuna multa.
L’artista inglese però decide di presentarsi lo stesso a Venezia, mettendo in bella mostra sotto palazzo Ducale la sua opera dallo spiccato appiglio critico, come di sua consuetudine.
Ma poco dopo la sua autonoma esposizione, due agenti della Polizia municipale si avvicinano chiedendo alla persona interpellata se aveva l’autorizzazione. Non avendola, viene invitata ad allontanarsi senza però alcuna multa.
Il fatto, che risalirebbe al 9 maggio, è visibile su Instagram, dove lo stesso artista ha comunicato la sua esposizione mediante la condivisione di un video.
E’ possibile quindi osservare il quadro (una serie di tele a olio) dal titolo “Venice in oil“, in cui è evidente la chiara denuncia rivolta proprio alla città. Raffigura infatti una gigantesca nave da crociera nel bacino di piazza San Marco, che ruba letteralmente la scena al caratteristico panorama. Nel video, si nota anche un uomo con cappello seduto accanto all’opera, di cui non si vede il volto. In molti avevano sperato si trattasse di Banksy, invece è emerso che è un attore veneziano ingaggiato per la performance. Si osserva pure il momento in cui le guardie si avvicinano all’uomo e lui infine si allontana con un carretto. Come il quadro, supponiamo che anche il video mandi un chiaro messaggio.
E’ possibile quindi osservare il quadro (una serie di tele a olio) dal titolo “Venice in oil“, in cui è evidente la chiara denuncia rivolta proprio alla città. Raffigura infatti una gigantesca nave da crociera nel bacino di piazza San Marco, che ruba letteralmente la scena al caratteristico panorama. Nel video, si nota anche un uomo con cappello seduto accanto all’opera, di cui non si vede il volto. In molti avevano sperato si trattasse di Banksy, invece è emerso che è un attore veneziano ingaggiato per la performance. Si osserva pure il momento in cui le guardie si avvicinano all’uomo e lui infine si allontana con un carretto. Come il quadro, supponiamo che anche il video mandi un chiaro messaggio.
Immagine d’apertura: Venice in oil, Banksy. Foto ©Ansa/Mara Gugliemi
© Riproduzione Riservata
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