Il progetto vuole recuperare la tradizione dell’arte vista come occasione di condivisione, incontro e confronto. Libera dagli schemi economici del mercato o dai giudizi di critici, di aste evento e galleristi.
dalla redazione
BARI – Sotto la cupola illuminata della Chiesa di Santa Teresa dei Maschi di Bari, Bibart, la Biennale internazionale d’arte, ha dato avvio il 25 maggio al progetto “Contraccademia”. Galleria/laboratorio e residenza artistica.
Si tratta di un progetto che vuole recuperare una tradizione di insubordinazione e antiaccademismo in uno spazio dinamico di produzione artistica e culturale.
L’intento è di creare una fucina d’idee, – spiega in una nota stampa la direzione organizzativa di Bibart – uno scambio continuo tra artisti locali, nazionali, internazionali ed il pubblico presente alle attività. Da aprile 2019 Bibart è residenza artistica che fa parte di un circuito che coinvolge anche altre residenze in Germania, Ucraina, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.
Il suo obiettivo è quello di far riflettere sul reale concetto di arte. Ci sono infinite definizioni di arte, – si legge nella nota – per ogni singola opera tantissime interpretazioni e altrettanti giudizi. Per questo Bibart pone una serie di domande: cos’è l’arte? Qualsiasi cosa può essere considerata arte?

Per Bibart un’opera acquisisce senso se messa in relazione all’artista che la crea e a colui che la guarda. Non esiste uno schema preciso. Il significato di opera d’arte è fluttuante.
Si conforma alla propria visione del mondo e alla personalità di ognuno. Ed è proprio da questo concetto che nasce il progetto di Bibart Biennale, cioè il laboratorio/galleria Contraccademia.
Qui l’arte è germoglio di condivisione, incontro e confronto.
Come lo è stato per i grandi del ‘900 che si sono formati all’interno di movimenti in cui gli artisti si confrontavano e scontravano. Una consuetudine però andata scemando dagli anni sessanta in poi. Sostituita dall’idea dell’artista individualista, isolato da tutti gli altri, favorito e sostenuto dalle nuove leggi di mercato. Trascinando così l’idea di arte nel concetto di consumo, che nulla ha a che fare con la cultura dell’animo umano, con l’ispirazione da condividere e con cui entrare in dialogo.
Lungo il percorso di Contraccademia, infatti, il pubblico può in contemporanea guardare una mostra e vedere artisti al lavoro o che discutono oppure osservare come nasce un’opera.
“Ci sentiamo ‘sovversivi’– continua la direzione – per questo la denominazione ‘Contraccademia’. Noi vogliamo un’arte che non deve essere né sottovalutata né sopravvalutata dai critici, dalle aste evento, dai galleristi. Desideriamo che gli artisti – aggiunge – possano incontrarsi, confrontarsi liberamente tra loro e con chiunque, senza schemi economici o pseudo intellettuali. Una crescita umana basata su chi costruisce con etica il proprio lavoro e si mette al servizio del pubblico. Il quale pensa che l’arte sia un incontro, un’occasione, un pensiero in libertà e di libertà”.
La galleria ospita mostre permanenti, collettive e personali, presentazioni letterarie, installazioni, video art. Il progetto si apre con una esposizione degli artisti Damiano Bitritto, Cesare Cassone, Marco Ciccarese, Anna Cristino, Emanuela de Franceschi, Miguel Gomez, Giancarlo Montefusco, Marialuisa Sabato, Azio Speziga, Carmen Toscano.
*In alto: foto laboratorio/galleria Contraccademia.
Foto ©BibartBiennale
Info
Bibart biennale, chiesa Santa Teresa dei Maschi Bari
Orario: tutti i giorni tranne domenica
10.30-13.00
16.00-19.30
© Riproduzione Riservata
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