E’ stata prorogata ad agosto la mostra dedicata ad Hermann Nitsch, massimo esponente dell’Azionismo viennese, ospitata al CIAC di Foligno
PERUGIA – E’ stata prorogata fino al 13 agosto 2017 la mostra “Hermann Nitsch O.M.T Orgien Mysterien Theatre – Colore dal Rito“, ospitata dal 25 marzo al CIAC -Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno. La chiusura della personale dedicata al grande maestro austriaco, creatore di performance e installazioni molto discusse e rimaste memorabili, inizialmente era prevista il 9 luglio.
Hermann Nitsch (1938) infatti è il massimo esponente dell’Azionismo viennese.
Già dal 1957-1960 elabora la sua idea di Orgien Mysterien Theatre: esperienza di arte totale legata al concetto psicanalitico di Abreaktion, cioè la scarica emozionale che consente ad un soggetto di rimuovere gli effetti di accadimenti drammatici.
La mostra, curata da Italo Tomassoni e da Giuseppe Morra – storico gallerista ed editore degli scritti di Nitsch cui ha dedicato nel 2008 un Museo a Napoli – raccoglie circa 40 opere di Hermann Nitsch, divise in 9 diversi cicli di lavori, realizzati tra il 1984 e il 2010 e allestite come fossero un’unica grande opera aperta negli spazi del CIAC, che diversifica nuovamente la propria offerta espositiva offrendo l’opportunità di incontrare uno tra i maggiori protagonisti dell’arte internazionale della seconda metà del Novecento.
L’esposizione presenta alcune celebri installazioni di Nitsch come 18b.malaktion (1986, Napoli Casa Morra). Si tratta di grandi tele dove domina il colore rosso versato o schizzato, “una pittura d’azione – afferma Nitsch – che assolve una funzione drammatica, coinvolgendo gli spettatori, come un accadere drammatico che si manifesta a mò di litania, all’interno del mio teatro, attraverso una esibizione pittorica”. Oppure azioni dimostrative-teoriche come 108.lehration (2001, Roma Galleria d’Arte Moderna), dove in altre grandi tele Nitsch evidenzia elementi base del suo teatro, cercando “il segreto profondo del colore” e dando precise indicazioni sulla propria teoria estetica, le sue speculazioni filosofiche e la sua idea del cosmo.
Sono esposte inoltre alcune emblematiche stampe su tela come Die Eroberung Jerusalem (1971-2008, Grablegung 2007) e Ultima cena (1983) opere di ispirazione religiosa dove Hermann Nitsch è affascinato dall’emanazione sensuale del rituale, soprattutto dall’Eucarestia che fa di ogni individuo un Cristo. Pane e vino, cibi basilari dell’uomo, divengono strumenti dove vita e morte si compenetrano e, grazie al rito, fanno rivivere nell’uomo l’essenza del mondo, la trasformazione dalla morte alla resurrezione, rendendoci consapevoli dell’amore altruista.
Con Tavole di colore (2008), una installazione composta da dieci tavole disegnate con pastelli a cera, si cambia del tutto registro: qui Nitsch si rapporta direttamente al colore, alla sua bellezza, cerca “la possibilità di accrescerne ulteriormente questa bellezza con l’arte combinatoria e di individuare i rapporti sinestetici con le altre percezioni sensoriali”. Oltre ad altre opere esposte, completano la mostra nove litografie del ciclo The Architecture of the O.M. Theatre realizzate tra il 1984 e il 1987-1991, dove ogni quadro appare come parte di una scenografia più grande e in cui Nitsch esprime la sua teoria riguardo all’Architettura, l’elemento più complesso e importante del suo Teatro delle Orge e dei Misteri.
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