Teatro

Crowdarts: la nuova piattaforma di crowdfunding che elimina la distanza fra artisti, finanziatori e pubblico

Cartolina manifesto Crowdarts

di redazione

Firenze, mercoledì 13 aprile 2016 –

A Firenze è nata la Crowdarts (www.crowdarts.eu), la prima piattaforma di reward – based crowdfunding dedicata ai creativi e ai professionisti che lavorano all’interno dell’ampio panorama delle arti performative.

Cartolina manifesto CrowdartsUn modo per rispondere a un’esigenza fondamentale per ogni progetto artistico.In un periodo di forte recessione economica, che vede la drastica diminuzione di fondi pubblici, anche il mondo culturale e artistico ne paga le conseguenze. Più volte si assiste a casi di difficoltà gestionale di iniziative artistiche e addirittura di teatri che devono fare i conti con il taglio del personale artistico. In varie città italiane inoltre è alto il rischio di non riuscire a proporre l’edizioni successive di eventi e manifestazioni artistiche. E allora cosa fare per questo settore davvero importante per uno sviluppo sociale? Occorre rimboccarsi le maniche e contribuire ognuno, anche nel suo piccolo, a finanziamenti alternativi. Perché come diceva il filosofo Gadamer: “la cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande”. Ed è proprio da questa idea che nasce il Crowdarts, la prima piattaforma di crowdfunding e community online dedicata alle Performing Arts.
La Crowdarts è nata da un’idea di Serena Telesca, fondatrice, e Luigi Telesca, co-fondatore, e ha l’obiettivo di raccogliere fondi e finanziare non solo progetti ancora “in cantiere” ma anche progetti già realizzati (spettacoli, formati editoriali, progetti educativi, film, video, festival, web e supporti tecnologici) con lo scopo di reinventare i codici tradizionali di finanziamento e sviluppare così nuovi spazi di sostenibilità artistica e di divulgazione della cultura.
Ma come funziona?
È una piattaforma online che permette quindi l’incontro e la collaborazione dei soggetti in un progetto di crowdfunding.
Sono previste tre diverse sezioni: quella dedicata alle “Campagne di produzione”, dove artisti, professionisti e spazi possono ricevere fondi e finanziare le proprie attività attraverso il coinvolgimento e sostegno diretto della community. “Crowdshow”, la sezione dove non solo l’organizzatore, ma anche l’artista o il cittadino possono proporre il finanziamento di un singolo evento o di un’intera programmazione, così da ricevere numerosi vantaggi: il supporto al proprio progetto, il test anticipato sull’interesse del pubblico e la promozione dell’evento stesso.
Infine troviamo il “Marketplace”, una vera e propria “agorà virtuale” destinata alla creazione di Retorikaconnessioni fra artisti, luoghi e professionisti attivi nelle arti dello spettacolo a livello nazionale ed europeo.Un ambiente dinamico, attraverso il quale poter generare nuovi posti di lavoro e opportunità di business per i “creatori” e i partner dei progetti.
Crowdarts quindi vuole costruire un network solido di luoghi, persone e progetti, che abbiano voglia di scommettere su nuovi linguaggi performativi d’eccellenza e nuove modalità di finanziamento, aumentando la visibilità di tutti gli attori che operano all’interno delle arti dello spettacolo a livello europeo ed internazionale. Fra gli obiettivi di lungo termine c’è la volontà di creare un algoritmo di qualità che attraverso il crowdfunding, sia capace di ristabilire un dialogo fra “domanda” e “offerta” nel settore delle Arti performative e facilitarne la collaborazione in maniera più orizzontale e trasparente, anche grazie al coinvolgimento degli “art lovers” e della comunità.

Crowdarts ospita già sulla piattaforma alcune campagne pronte ad essere finanziate. Tra i tanti progetti proposti troviamo “In Garage” teatro d’oggetto e movimento tout public, del Teatro Officina del Pane di Sesto Fiorentino, che presenta uno spettacolo dal linguaggio fortemente visivo e sensoriale. Dalla Slovenia arriva “Retorika”, un progetto multilivello che riflette sull’uso e sull’abuso dei principi retorici in politica, nei media e nella società dei consumi di oggi. Invece, da una collaborazione italo-francese, nasce “Tu me fais tourner la tête”, uno spettacolo in cui protagoniste sono le opere di Chagall, che prendono vita come se fossero il fermo immagine di una storia o di un sogno. Inoltre, è approdata la campagna del “RGB Light Fest – Roma Glocal Brightness”, il primo festival urbano di installazioni luminose e video mapping, che si snoda per quattro chilometri del V Municipio di Roma, dall’isola pedonale del Pigneto fino all’Acquedotto romano di Tor Pignattara.

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