Arte

Cuno Amiet, il grande pittore svizzero in mostra al Museo d’Arte di Mendrisio

AMIET 1921

di redazione
Mendrisio (Canton Ticino-CH) – lunedì 23 ottobre 2017 – 

Arte – Cuno Amiet (1868-1961) è tra i maggiori rappresentanti dell’arte svizzera della prima metà del Novecento. E dopo Hodler è la più conosciuta.

AMIET 1921Se Hodler con il suo simbolismo di tradizione tedesca, raffigura l’identità artistica svizzera di area germanofona, Amiet può essere annoverato quale maggiore esponente svizzero di tradizione francese impressionista e postimpressionista. Per un verso o per l’altro, entrambi sono comunque da considerare i padri della pittura moderna svizzera.

A  questo grande pittore, punta di diamante dell’avanguardia artistica svizzera, da ieri è dedicata la mostra “Il paradiso di Cuno Amiet da Gauguin a Hodler, da Kirchner a Matisse”, ospitata fino al 28 gennaio 2018 al Museo d’arte di Mendrisio. La rassegna, prima in Ticino e in area italiana, curata da Simone Soldini, Franz Müller e Aurora Scotti, è composta da circa 70 dipinti e una sessantina di opere su carta, che ricostruiscono il lungo e ricchissimo percorso pittorico del maestro svizzero, conosciuto per le sue straordinarie qualità di colorista. Si tratta di capolavori provenienti dalla Fondazione Amiet di Oschwand e da svariati tra i maggiori istituti museali della Svizzera: primo fra tutti il Kunstmuseum di Soletta, che vanta nelle sue collezioni alcuni tra i suoi più significativi dipinti, il Kirchner Museum di Davos, il Kunstmuseum di Berna, il Kunsthaus di Zurigo, il Musée d’art et d’histoire di Friborgo, la Collection Pictet di Ginevra, l’Aargauer Kunsthaus e il Kunstmuseum di Olten.
Esposte opere magnifiche come Ragazza bretone sotto gli alberi (1893), le tre versioni di Paradiso (quella, celebre, del 1894-1895, l’olio del 1900-1901 e l’ultima del 1958), Doppio AMIET Nudoritratto (1903), Natura morta floreale (1904), Studio per “le ragazze gialle” (1905), ammirato da Kirchner, La ragazza gialla (1907), La raccolta delle mele (1907), Nudo femminile sdraiato con fiori (1912), Autoritratto davanti a un dipinto del giardino (1919), Liette (1932).
All’interno del percorso espositivo invece, il ruolo centrale occupato da Amiet nella storia artistica svizzera è testimoniato da una decina di confronti con artisti come Paul Gauguin, Henri Matisse, Giovanni Giacometti, Ferdinand Hodler, Ernst Ludwig Kirchner, Alexej von Jawslensky, Marianne Werefkin, August Macke, Gabriele Münter e Ernst Morgenthaler. Il tutto per ricreare il clima nel quale si è sviluppata l’intera carriera di Amiet.

AMIET AutoritrattoPer gran parte della sua vita il pittore svizzero dipinge nella campagna bernese, a Oschwand, in un ambiente di intatta bellezza agreste. Figure, paesaggi, gli stessi interni e le nature morte, riportano sempre alla mente – attraverso colori, luci e tagli compositivi – un’impressione di Arcadia, di paradiso terrestre, che viene scandito dai rapporti umani, dal lavoro nei campi, dall’amore verso il prossimo e la famiglia, dall’immergersi dell’uomo nella natura. Tutti elementi che esaltano il sentimento alla base dell’opera di Amiet, coerente e riscontrabile lungo tutto il suo percorso. I suoi soggetti infatti sono sempre improntati a un forte senso di armonia e serenità, essendo influenzato dalla forte spiritualità gauguiniana e Nabis, in una sorta di sacra unione uomo e natura e in parallelo all’esperienza francese dei Fauves. Cuno Amiet sviluppa nel tempo un proprio codice di valori positivi, incentrato sul sentimento di pienezza e di felicità che si gode solo vivendo in armonia con il mondo esterno, pienamente appagata dalla bellezza della natura, dalle sue innumerevoli manifestazioni di luci e colori.

 

Immagini:  Oschwand in inverno, 1921, 
Nudo femminile sdraiato con fiori, 1912;
Collezione privata;Autoritratto con mela, 1902-1903, Collezione privata;

Info
Museo d’Arte di Mendrisio
Piazzetta dei Serviti 1
CH – 6850 Mendrisio (Canton Ticino-Svizzera)
Orario
martedì  -venerdì ore 10:00-12:00 / 14:00-17:00
sabato – domenica e festivi ore 10:00-18:00
lunedì chiuso
Per ulteriori informazioni: www.mendrisio.ch/Museo

 

 

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