Arte

Da Kandinsky a Pollock: la grande arte dei Guggenheim a Palazzo Strozzi

Kandinsky palazzo strozzi

“Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim” raccoglie oltre 100 capolavori dell’arte europea e americana dagli anni ’20 agli anni ’60 del ‘900

 

FIRENZE – Marzo è un mese intenso per l’arte. Diverse e interessanti mostre costellano la penisola italiana. Mostre che vanno da quella su ‘Correggio e Parmigianino” alle Scuderie del Quirinale a quella ‘Da Poussin agli Impressionisti’ a Torino. E a molte altre. Davvero interessante, per gli amanti dell’arte del Novecento, si presenta la mostra “Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim”, che da domani sarà ospitata in uno dei capolavori dell’architettura rinascimentale fiorentina, Palazzo Strozzi. Curata da Luca Massimo Barbero e allestita precisamente nella cornice degli spazi del Piano Nobile e della Strozzina, sarà visitabile fino al 24 luglio. Organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York e Venezia, la grande mostra raccoglie a Firenze oltre 100 capolavori dell’arte europea e americana tra gli anni venti e gli anni sessanta del Novecento.
La particolarità, oltre che la straordinarietà delle opere in sé, è il fatto che si tratta di capolavori che seguono un percorso che ricostruisce rapporti e relazioni tra le due sponde dell’Oceano.
Insieme ai grandi maestri che hanno fatto la storia dell’arte del secolo scorso, ci sono le rilevanti figure dei collezionisti americani Peggy e Solomon Guggenheim. Dedicare un’esposizione alle collezioni Guggenheim significa raccontare la nascita delle neoavanguardie del secondo dopoguerra. Nate sulla scia del fitto e costante dialogo tra artisti europei e americani.
Inoltre, la straordinaria mostra a Palazzo Strozzi celebra un legame Pollock2 p.Strozziche dura da molto tempo. E che riporta indietro, in quegli anni quando  a Palazzo Strozzi nel febbraio del 1949 Peggy Guggenheim, da poco arrivata in Europa, decise di mostrare la sua collezione che troverà collocazione a Venezia.
La mostra offre l’eccezionale occasione di mettere a confronto opere di maestri europei, come Marcel Duchamp, Max Ernst, Man Ray, Pablo Picasso con i cosiddetti informali europei. Ovvero Alberto Burri, Emilio Vedova, Jean Dubuffet e Lucio Fontana. Con essi anche grandi dipinti e sculture di alcuni dei maggiori esponenti dell’arte americana degli anni ’50 e ’60. Come Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Alexander Calder, Roy Lichtenstein, Cy Twombly.
Dedicare una mostra alle collezioni Guggenheim significa quindi raccontare la nascita delle neoavanguardie del secondo dopoguerra. Create grazie a un fitto e costante dialogo tra artisti europei e americani. Realizzare questa straordinaria mostra a Firenze significa perciò celebrare un legame speciale che riporta indietro nel tempo. I grandi dipinti, le sculture, le incisioni e le fotografie esposte a Palazzo Strozzi, prestiti della collezione Guggenheim di New York e di Venezia e di altri musei internazionali, propongono uno spaccato della entusiasmante stagione dell’arte del Novecento. Di cui Peggy e Solomon Guggenheim sono state figure decisive.

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