Arte

Da Picasso a Viola: artisti sedotti dall’antico in mostra a Ravenna

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Da Picasso a Viola a Man Ray. La mostra invita a ripercorrere la produzione artistica dei grandi artisti del ‘900 sedotti dall’antico. 

 

di redazione

RAVENNA – Tanti gli artisti che hanno fatto la storia dell’arte di tutto il ‘900. Divenuti tali grazie anche al fascino subito dai grandi maestri che li hanno preceduti. Da cui molti pittori italiani e non si sono legati idealmente. “Quel non so che di antico e di moderno….” scriveva Carlo Carrà. In un tempo in cui, dopo la stagione futurista, era rivolto a una rivisitazione del passato, avviata con ‘Parlata su Giotto’ e ‘Paolo Uccello costruttore’. Era un pensiero che si andava diffondendo anche oltre i confini italiani. Ambiguamente definito il ‘ritorno all’ordine’ dopo le avventurose opere delle avanguardie che avevano segnato il primo Novecento fino alla Grande Guerra. Ma se la fase delle avanguardie storiche non poteva dirsi conclusa, almeno fino all’entrata in scena del Surrealismo nel 1924, si iniziò ad avvertire un profondo mutamento storico. A testimoniarlo proprio i cambiamenti di rotta di diversi protagonisti di quelle stesse avanguardie. Ripercorrendo la molteplice produzione pittorica del ‘900, si possono percepire le suggestioni artistiche che hanno ricollegato molti dei protagonisti ad artisti del passato.
mostra Mar.ravennaQuesto affascinante percorso pittorico è al centro della mostra ‘La seduzione dell’antico. Da Picasso a Duchamp, da De Chirico a Pistoletto’. Allestita negli spazi del Museo d’Arte di Ravenna (Mar), visitabile fino al 26 giugno. L’esposizione invita a ripercorrere la storia del secolo scorso con uno sguardo diverso, mettendo in risalto artisti e vicende che testimoniano l’attenzione all’antico. Non solo dei maestri che non sono stati partecipi delle ricerche e delle trasgressioni delle avanguardie. Anche di coloro che, senza rinnegare la loro appartenenza a movimenti innovativi, hanno attinto in modi diversi alla memoria storica. Il tutto senza tralasciare espressioni meno note di questo richiamo agli antichi dettami espressivi.
Esposte oltre 130 opere realizzate da artisti che vanno da De Chirico, Morandi, Carrà, Martini, Casorati, al periodo cruciale del ‘ritorno all’ordine’ fra le due guerre.
Dal ‘Novecento’ quindi di Margherita Sarfatti e Sironi, fino al cosiddetto ‘Realismo magico’. Ci sono anche i maestri del ‘neobarocco’, da Scipione a Fontana a Leoncillo. E poi figure come Guttuso e Clerici. Ma anche la stagione della Pop Art con Andy Warhol e Schifano, Festa, Angeli, Ceroli, arrivando all’Arte Povera, Paolini e Pistoletto. Si passa pure da Salvo ad Ontani, da Mariani a Paladino, con la presenza rilevante di stranieri quali Duchamp, Man Ray, Picasso e Klein, per citarne solo alcuni.
Come si può intuire la rassegna, promossa dal museo ravennate con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e dal Comune. La mostra riunisce esponenti di generazioni e scuole diverse, italiani e stranieri appartenenti a svariate aree culturali e tendenze artistiche. Una puntuale selezione, ideata dal curatore Claudio Spadoni (direttore del Mar) per illustrare quanto il dialogo con la tradizione sia rimasto ininterrotto durante tutto il XX secolo.

 

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