Palazzo Bartolini Salimbeni accoglie la selezione della collezione Casamonti, costituita da un gruppo di capolavori di grandi artisti, tra cui Picasso, Guttuso, Warhol e altri
FIRENZE – Un nuovo luogo dedicato all’arte moderna e contemporanea nasce a Firenze, a cura dell’Associazione per l’arte e la cultura e su iniziativa del collezionista e fondatore della Galleria Tornabuoni Roberto Casamonti.
Uno spazio collocato al piano nobile di Palazzo Bartolini Salimbeni, edificio tardo rinascimentale di piazza Santa Trinità. L’antica dimora dunque accoglie la selezione delle opere che Roberto Casamonti ha raccolto per costituire il corpus principale della propria collezione. Uno scrigno di capolavori, che portano la firma di importanti artisti del secolo scorso come De Chirico, Picasso, Max Ernst, Lucio Fontana, Renato Guttuso, Andy Warhol, Alberto Burri e molti altri.
Uno spazio collocato al piano nobile di Palazzo Bartolini Salimbeni, edificio tardo rinascimentale di piazza Santa Trinità. L’antica dimora dunque accoglie la selezione delle opere che Roberto Casamonti ha raccolto per costituire il corpus principale della propria collezione. Uno scrigno di capolavori, che portano la firma di importanti artisti del secolo scorso come De Chirico, Picasso, Max Ernst, Lucio Fontana, Renato Guttuso, Andy Warhol, Alberto Burri e molti altri.

Frutto di anni di appassionate ricerche del gallerista, la Collezione Casamonti è esposta in due sezioni: nella prima parte, visitabile per un anno, gli artisti agli esordi del ’900 e fino ai primi anni ’60, in seguito sarà allestita una seconda tranche con gli artisti dal 1960 ai nostri giorni.
In questa prima parte, moltissimi i capolavori presenti di grandi maestri del ‘900: dal lirico “Angelo azzurro” di Casorati, all’intensa natura morta di Renato Guttuso “Fiasco candela e bollitore”, con evidenti tracce di modernità all’interno del soggetto. E poi gli “Animali nella foresta” di Max Ernst (oltre all’iconico “Donna Casa Passero”) e le catene e i frammenti metallici della cinetica “Berlino” di Emilio Vedova, il pacco bianco con ceralacca della serie di opere acromatiche di Piero Manzoni. E ancora lavori di grandi maestri dell’arte contemporanea come Marini, Savinio, Klee, Chagall, Kandinskij, Matta, Capogrossi, Castellani.
In questa prima parte, moltissimi i capolavori presenti di grandi maestri del ‘900: dal lirico “Angelo azzurro” di Casorati, all’intensa natura morta di Renato Guttuso “Fiasco candela e bollitore”, con evidenti tracce di modernità all’interno del soggetto. E poi gli “Animali nella foresta” di Max Ernst (oltre all’iconico “Donna Casa Passero”) e le catene e i frammenti metallici della cinetica “Berlino” di Emilio Vedova, il pacco bianco con ceralacca della serie di opere acromatiche di Piero Manzoni. E ancora lavori di grandi maestri dell’arte contemporanea come Marini, Savinio, Klee, Chagall, Kandinskij, Matta, Capogrossi, Castellani.
“La collezione – spiega il critico e curatore scientifico Bruno Corà – si appresta a qualificarsi come una delle maggiori raccolte d’arte moderna e contemporanea aperte al pubblico esistenti in Italia”. Ma, nello spirito ‘movimentista’, teso verso il futuro, dell’arte contemporanea, aggiunge lo stesso Roberto Casamonti, “questa esposizione non resterà ‘ferma’ così com’è: il prossimo anno proseguiremo il racconto iniziato adesso con un nuovo allestimento per mostrare il capitolo successivo, l’arte dagli anni ’60 ai giorni nostri. Ci saranno opere di Boetti, Kiefer, Calzolari e tanti, tanti altri, inclusi molti artisti giovani. E dall’anno successivo ancora ci apriremo anche alle mostre personali”.
Immagine d’apertura: Renato Guttuso, Fiasco candela bollitore,1940-41.
Collezione Roberto Casamonti
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