La mostra mette in luce l’interesse di alcuni pittori di fine ‘800 a cercare nel paesaggio incontaminato della lucchesia il ritmo della natura.
di redazione
LUCCA – Mentre la prima rivoluzione industriale iniziava a incidere pesantemente sull’ambiente, alcuni artisti di fine ‘800 iniziavano a cercare nel paesaggio incontaminato il ritmo della natura. In particolare sono i pittori del Regno Unito, già travolti dalla rivoluzione industriale, a sentire il desiderio di vivere la semplicità della campagna e i colori vivi della natura. Il loro ‘eden’ lo trovano proprio in Toscana e nella zona di Lucca. Richiamati nella regione italiana sulle tracce del poeta romantico Percy Bysshe Shelley, il cui corpo fu ritrovato sulle spiagge della Versilia.
È la lucchesia dei primi del Novecento a dare a molti artisti la sensazione di una terra ancora pura. Simboli di bellezza diventano quindi le spiagge, i fiumi, i boschi, le campagne, con il loro retaggio umano non abbrutito dal lavoro industriale. Anche la città di Lucca, con i suoi monumenti, diventa simbolo di una bellezza pura ed eterna. In quel periodo non solo artisti inglesi, ma anche lucchesi e italiani si impegnano a testimoniare un mondo che, a ragione, sentono che potrebbe svanire di lì a poco.
Le spiagge della Versilia, le rocce scoscese delle Alpi Apuane, vedute della Garfagnana, i paesaggi della Lucchesia, il lago di Massaciuccoli sono i soggetti preferiti. Preferita da maestri quali Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Carlo Carrà e molti altri.
Tra pochi giorni circa 70 opere di questi artisti saranno riunite nella mostra “Dipingere l’incantesimo Pittori nelle terre di Lucchesia di inizio ’900”, ospitata dal 19 dicembre al 17 gennaio a Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca. La rassegna rientra nell’ambito del calendario delle mostre espositive che la Fondazione organizza dal 2008 ed è compresa nella serie di eventi “Toscana ‘900”. Eventi organizzati dalla Regione per riunire rassegne e iniziative varie dedicate al secolo scorso.
La mostra, che prosegue idealmente il percorso avviato con le esposizioni “Fra il Tirreno e le Apuane” (a Lucca) e “The Enchanted Land” (a Glasgow), è curata da Umberto Sereni con il coordinamento del comitato gestione eventi della Fondazione Banca del Monte di Lucca, e di Maria Stuarda Varetti. Mentre l’allestimento è di Alessandra Guidi, mentre il catalogo è edito da Maria Pacini Fazzi editore.
Un’occasione unica per apprezzare opere che provengono anche da collezioni private e raramente presentate al pubblico. Oltre che un’opportunità per scoprire le bellezze di una terra che i mutamenti della vita moderna ha ormai mutato.
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