Le due deleghe intervengono sul settore dello spettacolo dal vivo e sui Beni culturali. Il governo avrà due anni di tempo per approvare i decreti legislativi dopo l’intesa in conferenza Unificata e i pareri del Consiglio di Stato e del Parlamento.
di redazione
ROMA – Cominciano il loro iter al Senato le due deleghe al governo che intervengono sul settore dello spettacolo dal vivo e sui Beni culturali. A marzo era stato approvato in Consiglio dei ministri un nuovo disegno di legge delega, contenente la riforma del codice dei Beni culturali e del Codice dello Spettacolo. Una delega di due anni entro cui l’esecutivo potrà adottare uno o più decreti legislativi da sottoporre al parere del Parlamento. Si tratta di un testo nuovo rispetto a quello approvato a dicembre scorso che contiene deleghe su molti settori.
Attraverso la redazione di un unico testo normativo, il “Codice dello spettacolo” si delega il Governo a introdurre una nuova disciplina dello spettacolo dal vivo nelle sue diverse espressioni. L’obiettivo è quello di conferire al settore un assetto più efficace, organico e conforme ai principi di semplificazione delle procedure amministrative e ottimizzazione della spesa. Il tutto volto a migliorare la qualità artistico-culturale, incentivandone la produzione, l’innovazione e la fruizione da parte della collettività.
L’attenzione della nuova delega sembra essere rivolta principalmente alle Fondazioni lirico sinfoniche. Ai fini del loro finanziamento pubblico, fatte salve le risorse stabilite dalla legge di bilancio 2017 (15 milioni di euro annui a decorrere dal 2019), i decreti legislativi prevedono che siano definiti i criteri per il riparto dei contributi a valere sul Fondo unico per lo spettacolo. Precisando inoltre che l’assegnazione degli stessi avvenga su base triennale tenuto conto di determinati profili di valutazione. Anche riguardo i settori del teatro, della musica, della danza, delle attività circensi e dello spettacolo viaggiante, dei carnevali storici e delle rievocazioni storiche, i decreti sono adottati nel rispetto di ulteriori specifici criteri.
Infine nelle deleghe è presente l’eliminazione dello spettacolo viaggiante dalle attività culturali riconosciute dalla Repubblica. Viene rivista invece la composizione del costituendo Consiglio superiore dello Spettacolo, che prevede la presenza di quattordici professionalità del settore.
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