Irina Antonova, storica direttrice del Museo Puškin di Mosca, si è spenta alcuni giorni fa all’età di 98 anni. Ha sfidato la Cortina di ferro portando in Russia l’arte “borghese europea”
Irina Antonova era la storica direttrice del Museo Puškin di Mosca, si è spenta all’età di 98 anni il 30 novembre a causa delle conseguenze da covid. La sua scomparsa ha fatto il giro del mondo, coinvolgendo non solo l’ambiente museale e artistico. Irina Antonova era un’istituzione di per sé.
Oltre ad essere stata la direttrice di uno dei musei più importanti del pianeta, divenuto tale proprio grazie a lei, è la sua particolare ed esemplare esperienza da direttrice a fare storia.
Dopo aver conseguito la laurea all’Università di Mosca, entra nel 1945 come ricercatrice al museo statale delle belle arti Puškin. Specializzata nell’arte italiana del Rinascimento, ne diventa direttrice nel 1961. La sua dirigenza museale è la più longeva in assoluto essendo rimasta attiva per oltre cinquant’anni. Andò in pensione nel 2013, nello stesso anno fu nominata curatrice di tutti i musei statali russi.
Oltre ad essere stata la direttrice di uno dei musei più importanti del pianeta, divenuto tale proprio grazie a lei, è la sua particolare ed esemplare esperienza da direttrice a fare storia.
Dopo aver conseguito la laurea all’Università di Mosca, entra nel 1945 come ricercatrice al museo statale delle belle arti Puškin. Specializzata nell’arte italiana del Rinascimento, ne diventa direttrice nel 1961. La sua dirigenza museale è la più longeva in assoluto essendo rimasta attiva per oltre cinquant’anni. Andò in pensione nel 2013, nello stesso anno fu nominata curatrice di tutti i musei statali russi.
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Irina Antonova appartiene sicuramente a quelle persone che hanno amato profondamente l’arte e di conseguenza il loro lavoro, portato avanti con costanza, passione e totale dedizione. Motivo per cui è grazie a lei se il museo Puškin nel corso di tutta la seconda metà del ‘900 ha assunto il ruolo che oggi ricopre.
È uno dei musei più importanti non solo della Russia ma di tutto il mondo per le opere che ha acquisito negli anni grazie all’intuito e la capacità di Irina Antonova. In una intervista la storica direttrice raccontò: “Poco a poco, il museo è diventato casa mia. Ho iniziato a immergermi nel mondo dell’arte che in precedenza conoscevo solo attraverso le riproduzioni. Ogni giorno non vedevo l’ora che le gallerie riaprissero”.
È uno dei musei più importanti non solo della Russia ma di tutto il mondo per le opere che ha acquisito negli anni grazie all’intuito e la capacità di Irina Antonova. In una intervista la storica direttrice raccontò: “Poco a poco, il museo è diventato casa mia. Ho iniziato a immergermi nel mondo dell’arte che in precedenza conoscevo solo attraverso le riproduzioni. Ogni giorno non vedevo l’ora che le gallerie riaprissero”.

La storica direttrice in 52 anni ha reso il Puškin protagonista di grandi e indimenticabili esposizioni grazie a un ricchissimo sodalizio con importanti enti museali internazionali. Tra gli eventi salienti della sua dirigenza, è da annoverare quello del 1974 quando Irina Antonova riuscì a portare la Gioconda in mostra al Museo Puškin. Quella fu l’ultima volta in cui il capolavoro di Leonardo uscì dal Louvre.
La sfrenata passione per l’arte e la forte convinzione che ha nella cultura di un paese spinse Irina Antonova ad agire indipendentemente dalla Cortina di ferro negli anni difficili della Guerra fredda.
Per lei non faceva differenza, riuscendo con diplomazia a far esporre a Mosca Picasso, Matisse, Van Gogh, e molti altri artisti occidentali.
La sfrenata passione per l’arte e la forte convinzione che ha nella cultura di un paese spinse Irina Antonova ad agire indipendentemente dalla Cortina di ferro negli anni difficili della Guerra fredda.
Per lei non faceva differenza, riuscendo con diplomazia a far esporre a Mosca Picasso, Matisse, Van Gogh, e molti altri artisti occidentali.
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Sfidò quindi, senza mai tradire la sua patria, i diktat del comunismo sovietico, restio alla pittura borghese europea. Oltre alla Gioconda, Irina Antonova portò al Puškin anche i tesori della tomba di Tutankhamon e tenere segreti per poi esporli, per la prima volta nel 1996, i tesori trovati a Troia da Schliemann. Antonova aveva creato al Museo Puskin un complesso spazio espositivo e creativo con il Centro di Arte per Bambini, il Museo di Arte Europea e Americana e il Museo delle Collezioni Private. Tra le sue attività anche l’insegnamento, aveva tenuto infatti lezioni nelle università e nelle gallerie della Federazione russa e del mondo.
Immagine d’apertura: Irina Antonova.
Foto da Google ©DW (dw.com), 8/3/2016
© Riproduzione riservata
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