Edward Hopper con i suoi quadri che esprimo senso di incertezza e solitudine continua ad essere l’artista più contemporaneo dei nostri tempi
di Antonella Furci
Guardare le atmosfere dei quadri di Edward Hopper (1882-1967) in questo periodo storico dove spetti drammatici emergono in ogni contesto sociale, sempre così incerto e spaventoso, dà come l’impressione che lui, forse, avesse previsto dove saremmo arrivati.
I suoi protagonisti solitari al chiuso dei loro appartamenti che guardano fuori, come in attesa di qualcosa, ma con un senso di insicurezza e solitudine.
L’umanità di Hopper è considerata immersa in un mondo quasi sospeso, che poi andando a osservare attentamente, anche il mondo attuale lo è.
Agli inizi del ‘900 Hopper aveva previsto la solitudine desolata dell’America urbana e quella sconfinata dell’America rurale. Solitudine che anche oggi nonostante città e metropoli affollate del mondo, ogni persona appare sola in quella che sembra essere una continua lotta per la sopravvivenza. Ognuno preso dai suoi problemi, sociali, economici, familiari…
Nonostante ci separi quasi un secolo da Edward Hopper, mai come oggi le opere di questo artista appaino attualissime. In perfetta sintonia con il nostro difficile contesto storico.
I dipinti di Hopper
Nella pittura di Hopper stazioni di servizio, bar, interni di appartamenti, vedute panoramiche sanno di «già visto», e lasciano alla luce spietata il compito di mettere in evidenza il senso di inquietudine. Osservando i suoi quadri sembra ci dica che la vita è fatta di attese.
E mai come in questo periodo storico, è l’attesa l’unica cosa che unisce l’Italia all’Europa e l’Europa al mondo.

Sono opere dunque che invitano a identificarsi nei protagonisti al chiuso delle case hopperiane. In queste ambientazioni solitarie di Hopper, le donne sono le principali protagoniste, con un atteggiamento quasi indefinibile che riporta a un’idea di Freud: ciò di cui non si poteva parlare apertamente sembra essere al centro dello stato d’animo delle sue donne.
Anche le situazioni familiari sono state oggetto di curiosità da parte di Edward Hopper, che si è ispirato forse al suo rapporto con la moglie e la vita coniugale.
I personaggi sono spesso seduti vicini ma i loro sguardi danno la sensazione che si trovino lontani con la mente.
Hopper sembra guardare il mondo cercando in esso gli aspetti più intimi e profondi della sua interiorità. Il suo obiettivo sembra essere teso alla ricerca di un equilibrio cosmico.
Un equilibrio che il mondo attuale riuscirà a raggiungere?

Immagine d’apertura: Edward Hopper, Cape Code morning, 1950
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