Fluxus, di Giuliana Silvestrini e Carlo Franchini, ha come tema “il continuo divenire inteso come la spinta alla trasformazione”
ROMA – Fluxus, la mostra bi-personale di Giuliana Silvestrini e Carlo Franchini, inaugura il 15 luglio, alle ore 18.00, presso Grafica Campioli Galleria d’arte & cultura di Monterotondo (Rm). Durante il vernissage Arianna Fischioni e Valter Cara leggeranno brani tratti da “Io ego” di Gloria Zarletti. La mostra sarà visitabile fino al 25 luglio 2021.
Tema
Scrive nel testo critico la curatrice della mostra Gloria Zarletti: “Il tema della mostra è il continuo divenire inteso come la spinta alla trasformazione intrinseca nell’uomo e nella natura. Un discorso lungo, profondo, quello concepito per l’occasione da Giuliana Silvestrini. Nella mostra l’artista dialoga idealmente con il fotografo Carlo Franchini, attraverso linguaggi complementari, per esprimere un’idea, o forse una domanda, racchiusa già nel titolo dell’esposizione: “Fluxus”. La narrazione è veloce e snella ma anche seria e preoccupata e nasce da un viaggio in Etiopia. Essa vuole ripercorrere la storia attraverso il cammino dell’uomo, cammino che non è scaturito solo dall’esigenza di cercare cibo e climi migliori, ma anche dalla curiosità e dalla spinta verso il progresso e la complessità, verso la formazione della mentalità.”

La mostra
Continua la curatrice Zarletti: “Parola chiave della mostra: cambiamento. Il percorso in galleria racconta tutto ciò che l’artista ha sentito in quella terra d’Africa dove la vita ha generato se stessa per poi diffondersi su tutto il pianeta e proseguire in un “flusso” che non si è mai fermato. E qui il discorso della Silvestrini, artista nota per la sua visione positiva della vita, stavolta si ferma. Non si intravede l’obiettivo di questo ciclo continuo, nelle immagini non si legge la consueta gioia. Sulla mostra domina una serietà responsabile. Condividendo questa riflessione/questione, che allude senza nominarla alla civiltà, con il fotografo Carlo Franchini.
Percorso espositivo
L’artista monterotondese articola la mostra in due momenti: un prologo e la mostra vera e propria. Il primo, consistente in un video di Franchini, “The land of the origin”, propone suggestive immagini dell’Etiopia come culla di un’umanità nel suo continuo progredire. È qui che i due artisti riflettono sul “Fluxus”, con strumenti e linguaggi diversi per esprimere lo stesso concetto. L’Africa di Franchini ha tante facce: una ancora primitiva e incontaminata, una del progresso che è simboleggiato da città moderne come Addis Abeba. Poi si passa alle opere della Silvestrini: mappe che descrivono linee delle migrazioni dei popoli, impronte e tutto ciò che fa strada verso l’evoluzione, verso nuovi orizzonti”.
Per maggiori Info: graficacampioli.it
Immagine d’apertura: particolare della fotografia di Carlo Franchini, Fluxus 2021
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