In mostra alla Fondazione MAST i lavori dei 5 giovani fotografi finalisti della sesta edizione del concorso biennale internazionale
BOLOGNA – E’ in corso al Fondazione MAST la mostra MAST FOUNDATION FOR PHOTOGRAPHY GRANT ON INDUSTRY AND WORK 2020. Esposti i lavori dei 5 finalisti, selezionati tra 47 candidati, della sesta edizione del concorso biennale internazionale per giovani fotografi promosso da Fondazione MAST. Vincitrice di questa edizione è la messicana Alinka Echeverría premiata per il progetto intitolato Apparent Femininity. Oltre alle opere fotografiche della Echeverría, anche quelle di Chloe Dewe Mathews (Regno Unito), Maxime Guyon (Francia), Aapo Huhta (Finlandia) e Pablo López Luz (Messico).
Ogni due anni la Fondazione MAST, attraverso il MAST Photography Grant on Industry and Work, offre a giovani fotografi l’opportunità di confrontarsi con le problematiche legate al mondo dell’industria e della tecnica. E quindi con i sistemi del lavoro e del capitale, con le invenzioni, gli sviluppi e l’universo della produzione. I progetti selezionati per questa sesta edizione sono diversi tra loro, ma legati dall’attualità dei temi affrontati e dalla molteplicità dei mezzi di rappresentazione scelti.
Ogni due anni la Fondazione MAST, attraverso il MAST Photography Grant on Industry and Work, offre a giovani fotografi l’opportunità di confrontarsi con le problematiche legate al mondo dell’industria e della tecnica. E quindi con i sistemi del lavoro e del capitale, con le invenzioni, gli sviluppi e l’universo della produzione. I progetti selezionati per questa sesta edizione sono diversi tra loro, ma legati dall’attualità dei temi affrontati e dalla molteplicità dei mezzi di rappresentazione scelti.
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I lavori fotografici dei cinque finalisti affrontano temi di grande attualità
Alinka Echeverría indaga alcune immagini di femminilità guardando al ruolo svolto dalle donne agli albori dell’industria del cinema e della programmazione informatica. Chloe Dewe Mathews mostra i danni ambientali delle coltivazioni intensive nei polytunnel, strutture in plastica che ricoprono quattrocento chilometri quadrati di superficie terrestre. Maxime Guyon, invece, usa il mezzo fotografico al massimo delle sue potenzialità per restituirci gli aspetti tecnologici e le alte prestazioni degli aerei. Mentre Aapo Huhta esplora il mondo dell’Intelligenza Artificiale e mostra come “la macchina” legga in modo eticamente sospetto le immagini, sollevando dubbi sulle modalità di implementazione dei software. Infine Pablo López Luz fotografa le vetrine dei negozi di abbigliamento in America Latina, che resistono all’omologazione imposta dall’industria globale della moda.
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In concomitanza con questa mostra è allestita fino al 3 gennaio anche l’esposizione INVENTIONS a cura di Luce Lebart. Una selezione di fotografie d’archivio prodotte in Francia tra il 1915 e il 1938 che ricostruiscono la storia dell’innovazione francese. Si tratta di testimonianze visive di vent’anni di ricerche e invenzioni, prima ancorate alla guerra e alla difesa nazionale, poi alla vita civile e domestica.
Immagine d’apertura: Alinka Echeverría, Apparent Femininity Ada Installation
View section 7
Info: www.mast.org – www.mastphotogrant.com
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