Il ministro Dario Franceschini ha annunciato che ci sarà un giorno all’anno in cui il Teatro sarà gratis per tutti. Ma è davvero questo la soluzione al problema?
di Antonella Furci
ROMA – Dopo le domeniche a ingresso gratuito nei musei, il Mibact ripropone la stessa cosa per i teatri. Ieri il ministro della cultura Dario Franceschini ha annunciato che ci sarà un giorno all’anno in cui il Teatro sarà gratis per tutti. E’ stato scelto il 22 ottobre, ma a partire dal 2017 la Giornata dovrebbe essere fissata al terzo sabato di ottobre. L’annuncio arriva dopo la sottoscrizione dell’accordo, dell’altro ieri, tra il ministro Franceschini e la direzione generale per lo spettacolo dal vivo del Mibact e Agis. La Giornata del Teatro, per cui sono previsti eventi di mattina, pomeriggio e sera, coinvolgerà tutti i teatri. Da quelli pubblici ai privati, dai più grandi ai più piccoli. Comprese le fondazioni liriche e i teatri di tradizione come la Fenice, alla Scala, il San Carlo, il teatro Argentina e così via.
“Si tratterà – spiega il direttore generale dello spettacolo del Mibact Ninni Cutaia – di una vera e proprio giornata di festa con eventi tutto il giorno. Dagli spettacoli al mattino per le scuole alle visite guidate, agli spettacoli serali. Si farà conoscere le meraviglie dei tanti bellissimi teatri italiani. Quello che abbiamo siglato con l’Agis – continua Cutaia – è veramente un accordo storico, un grande segnale da parte del teatro italiano e un risultato importante per tutto il settore”. “La nostra intenzione – spiega invece il ministro Franceschini – è di ripetere l’iniziativa tutti gli anni. Certamente una parte delle persone che coglieranno questa opportunità dell’ingresso gratuito scoprirà la bellezza di andare a teatro e deciderà di continuare a frequentarlo”.
L’intenzione di avvicinare più persone possibili al teatro è sempre buona. Ben vengano le iniziative che promuovono la cultura consentendo una personale crescita intellettuale. Ma è davvero questa la soluzione al problema? E soprattutto, quali problemi cerca di risolvere il Mibact? Pensa si tratti di una questione di ‘numeri’, puntando anche qui al loro aumento, e quindi a creare affluenza maggiore nei teatri. O è un modo per occuparsi delle gravi condizioni in cui versano i teatri? Dei quali inoltre più volte si è assistito ad assemblee permanenti e scioperi del personale artistico.
È davvero questo il metodo giusto per riempire le platee dei teatri e soprattutto le loro casse vuote? E un ingresso gratuito riuscirà davvero a invogliare molte persone a tornare a teatro? Se così fosse, credo che il reale problema sia il valutare passivamente e fuori da ogni contesto sociale la realtà.
Come per i musei gratis, anche in questo caso pare vengano sottovalutati degli aspetti importanti. E a questo punto è bene sottolineare una cosa fondamentale. Se molti italiani non frequentano musei e teatri non è tanto per una questione di ‘svogliatezza’ verso la cultura, quanto piuttosto per una difficoltà economica.
Precariato, disoccupazione, retribuzioni ridicole e poi tasse e imposte esorbitanti sono i veri nemici dei musei e dei teatri. Pertanto se riusciranno ad andarci quel giorno gratis, non è detto che ci torneranno a pagamento. Per questo è il caso che per promuovere i teatri, venga pianificato un concreto progetto di sviluppo. Il benessere di un Paese si calcola anche e soprattutto attraverso il suo livello culturale.
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