Arte

Georges de La Tour e l’Europa della luce. Per la prima volta in Italia una mostra dedicata al maestro francese

Da domani a Milano il mondo e le opere di Georges de La Tour, considerato tra i più originali prosecutori della scuola caravaggesca.

 

di redazione

MILANO – Conto alla rovescia per l’apertura della prima mostra in Italia dedicata a Georges de La Tour (1593-1652). Domani 7 febbraio Palazzo Reale aprirà le porte all’arte del maestro francese noto per i suoi particolari giochi di luce, straordinaria unicità della sua opera. Da domani dunque sarà possibile ammirare, fino al 7 giugno 2020, le immagini straordinarie di questo artista, fatte di gesti risoluti e di interiore contemplazione che avvince ed emoziona. Insieme ai capolavori di de la Tour, in mostra anche dipinti di altri grandi del suo tempo. Come Gerrit van Honthorst, Paulus Bor, Trophime Bigot, Frans Hals e altri. Finalità della mostra è quella di portare una nuova riflessione sulla pittura di genere e sulle “sperimentazioni luministiche”, per affrontare i profondi interrogativi che ancora avvolgono l’opera di questo misterioso artista.

 

            Georges de La Tour, Giocatori di dadi,The-Preston Hall Museum

 

Georges de La Tour è considerato un raffinatissimo osservatore della natura e della vita quotidiana. I suoi esordi, come testimoniano le opere giovanili, sono da collocare a fianco dei protagonisti del naturalismo seicentesco. È ancora poco chiaro come il pittore sia stato influenzato dall’arte caravaggesca. Si pensa comunque dopo aver ammirato i lavori dei Caravaggisti olandesi di Utrecht. Come già detto, i dipinti di de La Tour si distinguono per la grande capacità di controllare le fonti di luce. Peculiarità per la quale la critica lo considererà uno dei più originali prosecutori della scuola caravaggesca. I soggetti delle sue opere vengono inseriti in ambienti illuminati da debolissime fonti di luce come quella di una candela. Georges De La Tour ritrae angeli presi dal popolo, santi senza aureola né attributi iconografici, e predilige soggetti presi dalla strada, tra cui mendicanti. Dipinge in generale gente di basso rango più che modelli storici o personaggi altolocati. I pochi quadri riconosciuti come autografi sono perlopiù di piccolo o medio formato. Intimi, privi di sfondo paesaggistico, notturni e soprattutto, nella presunta ultima fase artistica, quasi dei monocromi dall’impianto geometrico. Uno stile semplice ma modernissimo per l’epoca.

 

                  Georges de La Tour, The education of the Virgin, The Frick Collection gallery

 

La mostra “Georges de La Tour. L’Europa della luce”, promossa da Milano- Cultura, Palazzo Reale e Mondo Mostre Skira e curata da Francesca Cappelletti, è un progetto che si presenta particolarmente complesso per diversi aspetti. Tra questi per il numero dei prestatori delle opere: 26 e da tre continenti. Una collaborazione dunque che si avvale del coinvolgimento di alcune delle più grandi istituzioni internazionali. Quali la National Gallery of Art di Washington D.C., il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la Frick Collection di New York, il Chrysler Museum di Norfolk, la National Art Gallery di Lviv. Oltre a una grande partecipazione delle istituzioni museali regionali francesi. Come il Musée des Beaux-Arts di Nantes, il Musée du Mont-du Piété di Bergues, il Musée départemental d’Art ancien et contemporain di Epinal, il Museée des Beaux-Arts di Digione, il Musée Toulouse-Lautrec di Albi, il Musée départemental Georges de La Tour di Vic-sur-Seille. Nel programma della mostra sono inoltre presenti diversi appuntamenti e attività dedicate alle visite guidate e alle famiglie.

*In alto: Georges de La Tour, The repentant Magdalene,
Washington D. C.

 

Info
Palazzo Reale Milano
Piazza  del Duomo, 12 
Orari: lun 14.30 – 19.30
mart – merc – ven – dom ore 9.30 -19.30
giov e sab 9.30 – 22.30
Per info, attività, visite guidate: www.palazzorealemilano.it

 

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About Author

Antonella Furci è giornalista pubblicista, autrice del romanzo giallo "Come ombre tra la nebbia" (Streetlib 2019). Ha collaborato con diverse testate giornalistiche calabresi, occupandosi di cultura, politica e problemi sociali. Nel 2015 fonda il sito d'informazione culturale Arte Fair.it

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