Arte

Giorgio De Chirico a Ferrara, ‘Metafisica e Avanguardie europee’

Giorgio De Chirico a Ferrara

di a.f Ferrara, lunedì 9 novembre 2015 –

Gli anni 1915-1918 segnano un periodo cruciale nella storia italiana ed europea. Sono gli anni della Grande Guerra,

33625 055mdei drammatici risvolti sociali che preparano il terreno a un cambiamento epocale. I segni lasciati dalla guerra non sono solo sul corpo, per chi ce l’ha fatta, ma anche e soprattutto nell’anima e nella mente dove rimangono nel profondo indelebili. Tutti furono coinvolti, anche il mondo dell’arte, che non fu risparmiato. Anzi l’arte realizzata in quel preciso periodo divenne un mezzo di testimonianza, un modo per raccontare la propria drammatica esperienza fisica e metafisica.
Un esempio? Le opere di Giorgio De Chirico, quelle realizzate a Villa del Seminario, l’ospedale psichiatrico per la cura delle nevrosi di guerra, dove si trovava anche il collega Carlo Carrà. I due pittori furono ricoverati tra la primavera e l’estate del 1917 e durante la degenza svilupparono un intenso sodalizio di lavoro. Capolavori attraverso cui è possibile ‘leggere’ il vissuto tragico di quegli anni, che a sua volta spinse alla ricerca di valori assoluti, a una pittura metafisica che influenzò molto le Avanguardie europee.

Tra pochi giorni è possibile conoscere queste opere nella grande mostra dedicata a Giorgio De Chirico,ferrara de chirico 2 allestita dal 14 novembre al 28 febbraio a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, con il titolo: “De Chirico a Ferrara 1915 -1918 – Metafisica e Avanguardie europee”. È la prima mostra in senso assoluto dedicata all’indagine e all’approfondimento degli stili artistici di allora, e presenta la più completa rassegna che si sia mai potuta vedere dei capolavori dipinti da De Chirico e Carrà nel 1917 nella clinica psichiatrica.
Per la prima volta dopo quarantacinque anni si potranno vedere allestiti uno accanto all’altro gli originali dei grandi manichini di Giorgio de Chirico del 1917- ‘18 insieme alla serie quasi completa delle opere metafisiche di Carlo Carrà: Il gentiluomo ubriaco, Composizione TA, Penelope, Natura morta con la squadra, La camera incantata, Solitudine, Madre e figlio, L’idolo ermafrodito, L’ovale delle apparizioni, Il cavaliere occidentale, Il figlio del costruttore.

Ma la mostra non si ferma solo a De Chirico e a Carrà. Attraverso 80 opere provenienti dai maggiori musei internazionali, racconta l’influenza del maestro di Volos su artisti italiani, quali Morandi e de 4DPict11Pisis, e sulle Avanguardie europee dei primi decenni del ‘900, come Magritte, Dalì, Man Ray ed Ernst.
Altrettanto importante è infatti la presenza di Giorgio Morandi, il cui percorso verso la sospensione metafisica e il realismo magico è documentato da un selezionato gruppo di opere realizzate tra il 1916 e il 1919: dalla famosa Natura morta rosa fino a quelle coi busti di manichino e con i Vasi sul tavolo rotondo del 1919. Attraverso poche ma essenziali opere di Filippo de Pisis, il primo e più fedele compagno ferrarese di De Chirico, si può invece seguire il percorso che sviluppa una visione personale della metafisica, dai primi collage dadaisti fino alle opere degli anni Venti, dense di citazioni delle opere dell’amico (Natura morta accidentale, 1919-‘20, I pesci sacri, 1926, Natura morta con gli occhi, 1923). 

L’influenza della pittura metafisica sulle avanguardie europee del dopoguerra – avvenuta soprattutto tramite la diffusione della rivista «Valori Plastici» e le mostre itineranti organizzate dal suo editore Mario Broglio – è documentata poi da una serie importante di opere di Man Ray, Raoul Hausmann, George Grosz, René Magritte, Salvador Dalí e Max Ernst, che realizzarono straordinari capolavori ispirati ai temi e alle iconografie ferraresi di de Chirico e di Carrà. 

link:http://www.palazzodiamanti.it

 

 

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