Cultura

I Musei del Mare e della Marineria si uniscono in rete e a gennaio 2018 salpa il Museo Navigante

Goletta Oloferne

Nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, partirà  il 9 gennaio 2018 da Cesenatico il Museo Navigante, iniziativa ideata per far conoscere il mare e la marineria italiana

 

di redazione

GENOVA – Il mare e la marineria sono un patrimonio culturale da far conoscere e valorizzare. Con questo obiettivo, nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, partirà  il 9 gennaio 2018 da
Cesenatico il Museo Navigante. Iniziativa promossa dall’Associazione Musei Marittimi del
Mediterraneo (AMMM), Mu.MA-Galata di Genova, Museo della Marineria di Cesenatico e
dall’associazione La Nave di Carta della Spezia.
L’iniziativa, alla quale hanno aderito 72 musei del mare e della marineria d’Italia, ha il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e di ICOM Italia e l’adesione della Marina Militare e della Guardia Costiera.
Durante tutto l’anno si celebrerà, a livello locale, regionale, europeo e internazionale, il patrimonio culturale europeo nella ricchezza della sua diversità. Scoprendo attraverso di esso una cultura e una storia europea comune e connessa.
Il Museo Navigante, on line sul sito www.museonavigante.it, salperà a gennaio, con l’inizio dell’Anno del patrimonio culturale Europeo, a bordo della goletta Oloferne.
La storica imbarcazione costruita nel 1944 ad opera di Nicola Russo, che da una ventina di anni viene utilizzata per attività educative e di vela solidale e dal 2001 è ammiraglia della Nave di Carta.
Farà rotta dall’Adriatico al Tirreno, con tappe da Nord a Sud in tutte le regioni costiere italiane. Arriverà infine a Sète, in Francia, in occasione della manifestazione Escale à Sète dove rappresenterà i musei italiani. All’iniziativa hanno aderito enti museali di tutta Italia che adesso hanno un “porto” nel sito www.museonavigante.it. Qui sono consultabili, regione per regione, le schede informative e le notizie sui tesori e le memorie che custodiscono.
«Finalmente abbiamo un primo censimento dei musei del mare e della marineria italiani, privati e pubblici, ad arricchire la rete dei Musei Marittimi del Mediterraneo. E le reti regionali che si stanno costituendo dalla Catalana alla Ligure, dal Golfo del Leone alla Campania» dichiara, in una nota sul sito del Museo Navigante, Maria Paola Profumo. Presidente dell’Associazione Musei marittimi del Mediterraneo (AMMM) di cui il Galata di Genova è capofila. «Sono stati catalogati per quattro grandi categorie: storico-navale, archeologico, naturalistico ed etnografico. Ne è emerso – continua la Profumo – un panorama molto ricco, diversificato e molto attivo. Il nostro obiettivo è far scoprire e promuovere il patrimonio marinaro, materiale e immateriale. Come barche, reperti, cimeli ma anche, e soprattutto, memorie di lavoro, di migrazioni, di comunità che di mare hanno vissuto e vivono».
«Quello che vogliamo evidenziare con il Museo Navigante» aggiunge invece Davide Gnola, direttore del Museo della Marineria di Cesenatico, «è che i musei marittimi sono fattori di sviluppo nei territori. Se vogliamo migliorare la nostra offerta di turismo culturale, in un Paese che ha otto mila chilometri di coste e una tradizione marittima secolare, non possiamo trascurare i nostri musei e le nostre barche storiche». 

 

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