FOLIGNO (Pg) – La nuova stagione del CIAC Centro Italiano Arte contemporanea di Foligno, bellissimo spazio nel cuore del centro storico della cittadina umbra, apre con due nuove mostre dedicate una al grande architetto, designer, cineasta, musicista Ugo La Pietra e l’altra al giovane artista Giuseppe Stampone, già affermato in Italia e all’estero.
“Istruzioni per abitare la città. Opere e ricerche nell’ambiente urbano dal 1969 al 2017” è il titolo della nuova mostra dedicata a Ugo La Pietra, che il CIAC di Foligno ospita dal 24 marzo al 30 settembre. Curata da Italo Tomassoni, Giacinto Di Pietrantonio e Giancarlo Partenzi, l’esposizione ripercorre i molteplici ambiti di indagine di La Pietra per nuclei e tematiche con i suoi lavori più significativi e i documenti correlati all’interno dello spazio urbano.
Tutto il lavoro di Ugo La Pietra è sempre legato ai luoghi – arte territoriale e arte per il sociale – in cui le opere si collocano. In apertura della mostra vengono infatti presentati due progetti di installazioni urbane: monumenti dedicati a una delle eccellenze della città di Foligno e la realizzazione della “Prima Edizione stampata della Divina Commedia di Dante”. Dodici aree di ricerca sono precedute per la loro comprensione da “Istruzioni” che danno al visitatore la chiave di lettura delle opere. Attraverso un centinaio di opere bidimensionali, alcuni brani video, oggetti tridimensionali e un’installazione, la mostra si sviluppa in un percorso ricco di suggestioni visive. Al centro del percorso espositivo inoltre, è installata una “Casa Aperta”, una struttura in scala reale con una serie di arredi realizzati attraverso la pratica che l’autore definisce “Riconversione progettuale”: alcuni elementi di arredo urbano vengono riconvertiti in elementi di arredo domestico. Una sala dedicata alle proiezioni presenta tre film di La Pietra: “Per oggi basta” (1974), “La riappropriazione della città” (1977), “Interventi pubblici per la città di Milano” (1979).

La mostra “Perché il cielo è di tutti e la terra no?” di Giuseppe Stampone presenta la produzione recente dell’artista con diversi suoi lavori legati ad alcuni temi-chiave: la dilatazione e la riappropriazione del proprio tempo intimo, tramite disegni stratificati, eseguiti con la penna BIC in nero, rosso e blu, di immagini iconiche prese dal web e rielaborate in pezzi unici in un processo di ribellione alla dittatura dello spazio-tempo frenetico in cui tutti siamo immersi; la reinterpretazione di quadri storici in chiave contemporanea con la denuncia del fenomeno migratorio e della estrema povertà di grandi fasce della popolazione mondiale; la battaglia per una educazione globale, attraverso mappe, guide turistiche e abecedari, che invitano a riflettere su temi attuali come le migrazioni, le risorse idriche, le guerre. Tra le opere in mostra anche l’installazione P-W Peace and War, lunga 13 metri con 114 bandiere corrispondenti ai diversi Paesi vincitori del Premio Nobel, che denuncia la logica di potere alla base del più importante riconoscimento internazionale, la nuova opera su tavola sempre disegnata a penna BIC Perché il cielo è unico e la terra è tutta spezzettata (da una frase di Rodari) e infine il video dell’importante lavoro Saluti da L’Aquila, dedicato alla tragedia del terremoto, dove scorrono, come titoli di coda di un film e per il tempo di durata della scossa sismica, i nomi delle 30 vittime.
*In alto: Ugo La Pietra, Riconversione progettuale Barriera antiterrorismo-poltrona, 2016-17;
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