di redazione Arte Fair magazine
Firenze, venerdì 23 settembre 2016 –
Dal 24 al 28 settembre il Museo Marino Marini di Firenze sarà a Washington, invitato come “best practice” a partecipare al convegno internazionale The Creative Age.
Global Perspectives on Creativity and Aging 2016 – NCCA Leadership Exchange and Conference, rivolto ai professionisti museali di tutto il mondo. Il Museo, da anni impegnato con il progetto “L’Arte tra le mani” – ideato da Chiara Lachi e Cristina Bucci – nel favorire l’accesso all’arte alle persone affette da Alzheimer e a chi se ne prende cura, con questa partecipazione conferma il proprio posizionamento all’avanguardia internazionale nell’approccio pionieristico e sperimentale e l’attenzione a speciali tipologie di pubblico.
The Creative Age sarà dunque un’occasione per scambiare idee sull’invecchiamento creativo. Dopo il grande successo delle due edizioni precedenti, quest’anno saranno più di 350 i partecipanti che faranno esperienze di collaborazione e capacity building, e avranno una rara opportunità di confrontarsi con i colleghi provenienti da tutto il mondo, continuando a porre l’accento sulla pratica e la ricerca. Una discussione che prenderà in considerazione gli atteggiamenti culturali nei confronti degli adulti più anziani e metterà in luce il ruolo guida dei musei nel ridurre l’ageism (razzismo nei confronti degli anziani), evidenziando l’importanza delle arti per creare spazi accessibili e una programmazione inclusiva per coinvolgere gli anziani con disabilità cognitive e fisiche nella vita della comunità.
Cristina Bucci del Dipartimento Educativo del Museo Marino Marini parteciperà, domenica 25 novembre, alla tavola rotonda “International Perspectives On Museum Programming For Older Adults: Focus On People With Dementia And Their Caregivers”, e insieme a Bairbre-Ann Harkin della Butler Gallery di Kilkenny presenterà “Words, Touch, Movement: New Tools from the Arts for Creative Caregiving”, una riflessione sul contributo che i musei e l’arte possono dare per creare una società dementia friendly, a partire dalle esperienze fatte nell’ambito del progetto europeo MA&A Museums Art & Alzheimer’s.
Il progetto “L’Arte tra le mani”, avviato nel 2012, oltre a sperimentare diverse modalità di coinvolgimento delle persone malate e dei loro caregiver, ha sviluppato anche un programma di disseminazione che ha compreso una pubblicazione, un corso di formazione per educatori museali e operatori geriatrici e corsi di approfondimento per caregiver professionali e familiari sulle modalità di comunicazione con le persone con Alzheimer attraverso l’arte. “Abbiamo toccato le sculture di Marino Marini, a mani nude. Il contatto fisico diretto con le opere d’arte ha regalato a tutti emozioni profonde – spiega Chiara Lachi. Per le persone con Alzheimer il tatto, nella quotidianità, diventa uno strumento per rafforzare la capacità comunicativa quando le parole non sono più comprensibili o sufficienti. Nell’incontro con l’opera d’arte il tatto valorizza le loro capacità residue e apre a nuove strategie di relazione fondate sull’aspetto emotivo dell’esperienza”.
“L’Arte tra le mani” ha riscosso attenzione a livello internazionale ed è stato presentato in diversi convegni internazionali: al MoMA di New York (Outreach Refinery, marzo 2014), alla Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze (II Convegno internazionale “A più voci”, novembre 2014), alla Kunsthaus di Zurigo (Symposium, febbraio 2015), a L’Aja (Long Live Arts, maggio 2015), a Pistoia, alla Summer School dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria (giugno 2015).
Info su The Creative Age www.conference2016.creativeaging.org
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