Arte

Il ‘paradiso esotico’ di Gauguin al Museo delle Culture di Milano

La grande mostra dedicata a Paul Gauguin ospita oltre 70 opere che costituiscono una delle collezioni dell’artista più complete al mondo.

 

di redazione

MILANO – Il Museo delle Culture – Mudec è pronto per l’apertura della grande mostra dal 28 ottobre al 21 febbraio 2016, dedicata al massimo esponente del primitivismo: Paul Gauguin.
Dal titolo “Gauguin. Racconti dal paradiso”, la rassegna è curata da Line Clausen Pedersen e Flemming Friborgè ed è promossa da 24 Ore Cultura-Gruppo 24 Ore, in collaborazione con Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen. A paul Gauguin, grande artista francese, si richiamarono i pittori nabis e i simbolisti, mentre la libertà decorativa dei suoi dipinti ha aperto la via all’Art Nouveau. Distaccatosi dall’espressione naturalistica tipica dell’impressionismo, rinunciando alla prospettiva e agli effetti di luce e ombra, Gauguin si avvicinò all’astrazione della visione pittorica. Quindi alle forme piatte di colore puro, dando così inizio al ‘cloisonnisme’, meglio noto come ‘sintetismo’. A questo stile rimase sempre fedele portandolo a piena maturità nelle isole dei mari del Sud.Qui fu attratto dalla rappresentazione del rapporto armonico della vita umana con quella di tutte le forme naturali, secondo la concezione ritenuta tipica delle popolazioni primitive.

                         Paul Gauguin, Mahana no atua (Giorno di Dio), 1894

Ma quali furono in realtà le sue fonti d’ispirazione? A raccontarlo, tra pochi giorni, saranno le oltre 70 opere ospitate al Mudec di Milano. Oltre alle pitture saranno esposte anche le scultore, tutte opere provenienti da 12 tra musei e collezioni private internazionali. Con esse in mostra anche artefatti e immagini documentative dei luoghi visitati da Gauguin, che permettono di riconoscere e analizzare le fonti figurative della sua ispirazione. Fonti che spaziano dall’arte popolare della Bretagna francese a quella dell’antico Egitto, dalle culture Inca alle arti cambogiana e javanese, fino ad arrivare a quella polinesiana. Attraverso il confronto dei suoi capolavori e delle sue fonti d’ispirazione, la mostra si prefigge di illustrare il suo approccio peculiare e originale al “primitivismo”. Tra le  opere sono presenti anche due capolavori per la prima volta in Italia e concessi eccezionalmente in prestito: l’Autoritratto con Cristo Giallo del Museo d’Orsay e Mahana no atua (Giorno di Dio) 1894, proveniente dall’Art Institute of Chicago. Spiccano inoltre Vahine no te Tiare (Donna con fiore), uno dei primi dipinti che il pittore inviò da Tahiti in Francia nel 1891. Gauguin però non sarà in mostra da solo, accanto ai suoi lavori il Mudec ospiterà anche opere significative di Cézanne, Pissarro e Van Gogh.

 

Immagine d’apertura: Paul Gauguin, particolare di Vahine no te Tiare
(Donna con fiore), 1891.

 

 

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