Un tuffo indietro di mille anni in un villaggio di pietra di Zungri (Vv), un affascinante mistero avvolge le case-grotte risalenti secondo al X – XII secolo d.C.
VIBO VALENTIA – Si respira un’atmosfera medievale e di tranquilla e laboriosa vita contadina nell’antico insediamento rupestre di Zungri, in provincia di Vibo Valentia.
Un tuffo indietro di mille anni in un villaggio di pietra le cui origini rimangono ancora misteriose. Forse a piantare le prime radici sono stati alcuni monaci basiliani (di rito greco-ortodosso), anche se è solo una congettura. Un alone di affascinante mistero avvolge le case-grotte di Zungri, risalenti secondo gli archeologi al X – XII secolo d.C.
Si tratta di un pregevole e suggestivo ambiente rupestre che si sviluppa lungo un ampio costone roccioso, detto degli Sbariati, ai piedi del quale scorre la fiumara Malopera. Si trova su un’altura di 450 mt sul livello del mare e gode di un panorama mozzafiato che abbraccia l’intero golfo di sant’Eufemia. L’intero insediamento è costituito da un centinaio di grotte (non tutte accessibili) di varie dimensioni, a forma circolare o rettangolare, e composte da uno o più ambienti e con piano superiore.

Buona parte di esse sono vere e proprie abitazioni, di cui ben visibili sono le disposizioni interne funzionali alla vita quotidiana: forni per il pane, piani di lavoro, nicchie, incassi per la sistemazione di letti e mensole e ambienti per ricovero degli animali. Alcune invece erano adibite a luoghi di culto ed altre utilizzate per la sistemazione di prodotti agricoli o lavorazioni varie.
Il tutto si estende su una superficie di circa 3000 mq che porta il sito rupestre ad essere un caso unico nel suo genere in Calabria.
L’insediamento rupestre di Zungri è una perfetta simbiosi tra storia e natura, tra uomo e ambiente. Le case-grotte sono infatti un armonioso luogo antropizzato dove la mano esperta dell’uomo non ha lasciato niente al caso.
Il villaggio in pietra è localizzato ai margini del nuovo centro abitato di Zungri, nella zona detta i Fossi. Funge da porta d’ingresso e da biglietteria il Museo della Civiltà Contadina e Rupestre in cui si possono ammirare una varietà di oggetti e suppellettili che rievocano la vita rurale.
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