Teatro

Il Teatro Regio di Torino apre la sua stagione con La bohème che compie 120 anni

bohemeVirginio Levrio

di redazione ArteFair magazine

Torino, mercoledì 12 ottobre 2016

E’ con una speciale La bohème che il Teatro Regio di Torino apre domani la stagione 2016-2017.

bohemeVirginio LevrioIn scena fino al 23 ottobre, l’opera di Giacomo Puccini vede sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio,Gianandrea Noseda, che affronta la ricca partitura di Puccini in un nuovo allestimento firmato da Àlex Ollé, regista de La Fura dels Baus. Il nuovo allestimento del capolavoro di Puccini celebra il 120° anniversario della prima esecuzione assoluta dell’opera, andata in scena il 1° febbraio 1896 al Regio.
Per questa speciale occasione gli Amici del Regio – Associazione che dal 2012 affianca l’attività del Teatro con iniziative volte a mantenere alta l’offerta culturale – hanno dato il proprio contributo alla realizzazione dello spettacolo. L’Orchestra e il Coro del Teatro, come già detto, sono diretti da Gianandrea Noseda, attento interprete dei capolavori creati da Puccini, che considera La bohème «un’opera difficilissima, pochi altri titoli del melodramma italiano hanno questa complessità. È una partitura che mette in moto un perfetto meccanismo teatrale. È un’opera che definirei “modernista”, piuttosto che tradizionalista; utilizza di fatto un linguaggio profondamente novecentesco, con una velocità teatrale ed emotiva serrata». Àlex Ollé, invece, è per la prima volta alle prese con La bohème. Secondo il regista catalano: « è un’opera nella quale i più giovani si sbarazzano di tutto ciò che impedisce loro di volare e si alimentano solo della propria vitalità; la vera fame dei protagonisti è una fame di vita. La mia Bohème è ambientata in una periferia contemporanea, è lì che secondo me si trova la matrice intellettuale del futuro; quei luoghi malfamati e poveri, però autentici».
L’allestimento dell’opera, in coproduzione con il Teatro dell’Opera di Roma, vanta la collaborazione di Alcantara, che ha realizzato parti delle scenografie e dei costumi. Una sinergia la loro dal carattere innovativo e contemporaneo, perchè ha lo scopo di enfatizzare l’importanza del “Made in Italy” e dell’artigianalità. Alcantara infatti ha allestito, nel Foyer del Toro, una mostra dal titolo On Stage by bohemeVirginio Levrio2Alcantara, curata da Denis Curti: un racconto in 20 scatti fotografici di Lorenzo Cicconi Massa dalla forte connotazione emozionale. Inoltre, anche per questa Stagione Intesa Sanpaolo – Socio Fondatore del Teatro – conferma il proprio impegno con il Regio.
In questa produzione, Mimì è il soprano Irina Lungu, artista applaudita in tutto il mondo. Con il suo timbro lirico e adamantino renderà al meglio la fragilità e la poesia del personaggio creato da Puccini. Accanto a lei, il tenore Giorgio Berrugi interpreta Rodolfo. Artista dalle notevoli doti vocali e sceniche, Berrugi ha iniziato la sua carriera proprio come Rodolfo alla Fenice di Venezia. Musetta è il soprano Kelebogile Besong, giovane artista sudafricana, vincitrice di diversi concorsi lirici internazionali. Marcello è interpretato dal baritono Massimo Cavalletti, cantante dal timbro caldo e generoso, che ha saputo conquistare in poco tempo tutti i più importanti palcoscenici internazionali. E ancora, Schaunard è Benjamin Cho, baritono coreano; il filosofo Colline è interpretato dal basso Gabriele Sagona. Le scene portano la firma di Alfons Flores, i costumi di Lluc Castells e le luci di Urs Schönebaum. Susana Goméz è collaboratore alla regia. Il Coro del Teatro Regio e il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”, impegnati in importanti passi nell’opera, sono istruiti da Claudio Fenoglio.

Salva

Comment here

quindici − 6 =