Agli inizi del secolo scorso nasce la storia della Musica elettronica, e a darne inizio è il primo strumento elettromagnetico: il Telharmonium
di Vittoria Schiavello
La storia della Musica elettronica ebbe inizio nei primi del Novecento, quando Lee De Forest inventò il triodo o valvola termoionica, componente indispensabile dell’apparecchiatura elettronica fino all’invenzione dei transistor. Da allora anche la Musica, in simbiosi con le esigenze artistiche del nuovo secolo iniziò a sperimentare nuovi linguaggi, stili e strumenti, ed anche sonorità nuove, in linea con l’affacciarsi del nuovo secolo al futuro, al progresso, alla tecnologia. Nacquero così strumenti elettronici straordinari che spesso sono sconosciuti al grande pubblico.
Il Telharmonium
Il primo strumento elettromagnetico in assoluto è il Telharmonium o Dinamofono.
Il più grande tra tutti gli strumenti mai inventati: pesava 200 tonnellate ed era lungo 18 metri.
Inventato dall’avvocato statunitense Thaddeus Cahill, è considerato il prototipo dei sintetizzatori e diretto progenitore dell’organo Hammond. Era formato da 145 dinamo accoppiate a induttori per poter produrre correnti alternate che venivano controllate da varie tastiere di 7 ottave, ciascuna di 36 tasti.
C’è un’altra caratteristica però che lo rende ancora più moderno per l’epoca: tramite il telharmonium si creò quella che potremmo definire la prima forma di filodiffusione della storia. Questo strumento, nonostante le sue enormi dimensioni, produceva dei suoni di intensità davvero esigua, un po’ come la montagna che partorisce il topolino. L’amplificazione dei suoni nel progetto iniziale avrebbe dovuto essere creata tramite altoparlanti, che poi invece non furono installati, per cui si pensò di produrla servendosi della linea telefonica.
Video:
Telharmonium – 66 years before the first synth Moog! (music: Dream of the Past by LIMARstudio)
Il primo esperimento all’Hotel Hamilton
Il primo esperimento fu fatto nella sala da ballo dell’Hotel Hamilton che si trovava vicino al sito da cui trasmetteva il telharmonium. La novità suscitò parecchio entusiasmo, vennero creati infatti degli abbonamenti per i locali pubblici o privati che trasmettevano la musica col telharmonium. Per ascoltarla gli utenti si servivano di apposite cornette montate sugli apparecchi telefonici. Dopo la creazione di un secondo e poi terzo modello più potente degli altri due, il telharmonium cominciò però a creare moltissimi problemi, interferendo con le linee telefoniche.
La distruzione del telharmonium
Si narra che questo terzo modello, installato in un edificio al 565 West di NYC fu distrutto da un uomo d’affari di New York che, non sopportando più le continue interferenze create del telharmonium, si introdusse nel locale dove era situato e lo fece a pezzi, gettando poi i resti nel fiume Hudson.
Così, di questo incredibile strumento non resta nulla, se non il prototipo del primo ‘900, custodito in un garage fino al 1950, scomparso poi anche quello per l’impossibilità di trovare un posto adeguato a conservarlo.
Non esistono purtroppo registrazioni di questo strumento, scomparso nel nulla anche se dalle testimonianze dell’epoca, risulta che avesse un suono limpido e gradevole. Tuttavia, l’idea dei suoi ingranaggi, le ruote foniche, fu usata nel 1935 da Laurens Hammond per costruire uno dei più conosciuti e straordinari strumenti elettronici: l’organo Hammond.
Immagine d’apertura: prove al Telharmonium, Audio Central Magazine
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