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Turismo e cultura: dalla Cna proposte per incrementare il settore attraverso la promozione dei beni culturali

La Cna chiede il riconoscimento del Turismo esperienziale che consente di captare la domanda di un’offerta turistica qualificata. La quale metterà in relazione la valorizzazione e la promozione della cultura.

 

 

dalla redazione

ROMA – C’è una specializzazione turistica che sta guadagnando sempre nuovi spazi: è il turismo esperienziale.
Un settore che viene incontro alla crescente esigenza di quanti, in giro per l’Italia (e anche nel mondo), sono intenzionati a trasformarsi da spettatori passivi a soggetti attivi della vacanza.
A questa domanda, dalle importanti ricadute socio-economiche, non corrisponde finora la giusta attenzione del legislatore. Per questo la CNA Turismo e Commercio ritiene necessario introdurre e disciplinare nel nostro ordinamento la figura professionale dell’imprenditore operante nel settore del turismo esperienziale. Proprio il settore Turismo della Cna ha esposto questa mattina alcune richieste nell’audizione alla Commissione attività produttive della Camera dei deputati.
Quattro le richieste su cui ha posto l’attenzione: il riconoscimento dell’imprenditore turistico esperienziale; la revisione della classificazione delle strutture ricettive; la creazione di un codice identificativo nazionale del turismo e una legge organica sulla professione di guida turistica.

Galleria degli Uffizi
               Galleria degli Uffizi. Foto ©Wiki

Quella dell’imprenditore turistico esperienziale, è un riconoscimento che permetterà all’industria del tempo libero di captare la crescente domanda di un’offerta turistica qualificata. La quale metterà in relazione la promozione e la valorizzazione della cultura, così come la tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico. Alla base c’è la finalità di far vivere esperienze personali legate al territorio e ai prodotti identitari, soprattutto artigianali.
Pertanto è necessario rivedere nel più breve tempo possibile la classificazione delle strutture alberghiere. Perché i diversi criteri di classificazione, regionali ed europei, creano confusione e problemi agli imprenditori. Ciò che viene proposto quindi è la codificazione di tutte le tipologie di attività turistiche.
Andrebbe realizzato inoltre un codice identificativo nazionale attraverso la Conferenza Stato-Regioni e il confronto/condivisione con le associazioni di rappresentanza. In modo da consentire il monitoraggio costante dei dati del settore, agli imprenditori di cogliere flussi e tendenze e agli investitori di programmare investimenti.
Infine, la Cna ha chiesto di approvare in tempi brevi una legge organica sulla professione di guida turistica che fornisca alle Regioni criteri uniformi. Il patrimonio culturale italiano è il più vasto e complesso del mondo, possiede una capacità di attrazione notevolissima, e pertanto va raccontato correttamente. Una peculiarità questa da cui dipende la necessità di tutelare la professione di guida turistica nel nostro Paese.

 

 

 

*In alto: Piazza Navona. Foto ©Cna

 

 

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About Author

Antonella Furci è giornalista pubblicista, autrice del romanzo giallo "Come ombre tra la nebbia" (Streetlib 2019). Ha collaborato con diverse testate giornalistiche calabresi, occupandosi di cultura, politica e problemi sociali. Nel 2015 fonda il sito d'informazione culturale Arte Fair.it

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