Impressionismo protagonista della stagione autunnale. A Palazzo delle Esposizioni la mostra dedicata agli impressionisti e alla pittura europea e americana.
di redazione
ROMA – L’Impressionismo è il protagonista indiscusso di questo autunno e a Roma possiamo ammirare l’arte impressionista addirittura in due mostre. Della rassegna ospitata al Vittoriano abbiamo già parlato, adesso diamo spazio alla rassegna ospitata fino al 14 febbraio 2016 a Palazzo delle Esposizioni. o La particolarità della mostra “Impressionisti e Moderni. Capolavori dalla Phillips Collection di Washington”, sta nel fatto che protagonisti non sono solo i maestri dell’Impressionismo. Con loro sono esposti anche artisti di correnti diverse, precedenti e successivi, massimi esponenti dell’arte contemporanea. Questa straordinaria mostra è in sostanza dedicata alla pittura europea e americana, omaggiata da 62 dipinti che provengono da un nucleo del museo americano di arte moderna, la Phillips Collection di Washington. Secondo le intenzioni del suo fondatore Duncan Phillips, la prestigiosa istituzione, nata a Washington nel 1921, avrebbe dovuto diventare “un museo intimo e raccolto”. Ma “anche sede di sperimentazioni” in cui presentare l’arte contemporanea accanto a capolavori più noti. E c’è riuscito benissimo, perché oggi la Phillips Collection è una raccolta di opere d’arte molto apprezzata nel mondo. Dato che si avvicina il suo anniversario più importante, i cento anni dalla fondazione, il museo ha pensato di organizzare una mostra itinerante. Il cui percorso espositivo può essere ammirato per la prima volta dal pubblico romano, e non solo.

La mostra è organizzata cronologicamente in forma di macro-sezioni. Ognuna illustra le correnti culturali che hanno attraversato l’Ottocento e il Novecento fino al secondo dopoguerra. Si inizia con le opere dei maestri che all’inizio del XIX secolo hanno rivoluzionato la pittura europea. Quindi Goya, Ingres, Delacroix e Courbet, messi in dialogo con i maestri dell’impressionismo come Manet, Monet, Degas, Cézanne, Sisley, e poi del post impressionismo come Van Gogh. Un posto di spicco ce l’hanno i maestri moderni che hanno plasmato la visione artistica del Novecento. Tra cui Bonnard, Braque, Gris, Kandinskij, Kokoschka, Matisse, Modigliani, Picasso, Soutine e Vuillard, e con loro gli americani Arthur Dove e Georgia O’Keeffe. Accanto infine le opere fondamentali di grandi artisti americani ed europei del secondo dopoguerra come De Staël, Diebenkorn, Gottlieb, Guston e Rothko.
La mostra a Palazzo delle Esposizioni si presenta come un’esperienza intensa e completamente nuova. Un’opportunità data grazie alla Phillips Collection, diversa da altre istituzioni nate tra le due guerre. Il suo fondatore infatti era molto interessato al rapporto tra l’arte del passato e quella del presente, e per questo amava sostenere giovani talenti di varie correnti artistiche. Acquistò le loro opere giudicando il merito e non le scuole di pensiero da cui provenivano, né tanto meno perché alla moda o per il nome degli autori. Nel 1954 infatti, rivolgendosi alle nuove generazioni, Phillips scrisse: “Nelle nostre sale si mescolano epoche e nazionalità diverse, dipinti antichi e moderni che, accostati, acquistano senso e rilevanza in nuovi contesti, per contrasto o per analogia”.
Immagine d’apertura: Edgar Degas, Ballerine alla sbarra, 1900
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