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In restauro la Sala delle Fatiche di Ercole di Palazzo Venezia

Pal Venezia Restauro Toti

di redazione

Roma, lunedì 25 luglio 2016 –

E’ in fase di restauro la Sala delle Fatiche di Ercole, all’interno del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia a Roma, sotto la direzione scientifica del Polo Museale del Lazio, istituito nel 2014 in seguito alla recente riforma del MIBACT e attivo da marzo 2015 con la direzione di Edith Gabrielli.

Pal Venezia Restauro TotiA finanziare i lavori di restauro, attraverso una donazione libera, è la Fondazione Silvano Toti, che da anni porta avanti l’impegno per la promozione e la salvaguardia del patrimonio culturale, artistico ed ambientale di tutte le civiltà.
Palazzo Venezia è uno dei più importanti edifici romani del Rinascimento. Progettato alla metà del XV secolo da un architetto vicino a Leon Battista Alberti per volere del cardinale Pietro Barbo, successivamente papa Paolo II, l’edificio divenne poi sede della Serenissima Repubblica di Venezia e successivamente della Diplomazia austriaca. Nel 1916 lo Stato Italiano, rivendicatane la proprietà, lo destinò a museo nazionale, oggi ricco di alcune migliaia di opere d’arte, fra cui autentici capolavori. Il palazzo, per quanto sottoposto a diverse modifiche nel corso dei secoli, conserva ancora integra la struttura e molte decorazioni originali del quindicesimo secolo.
La Sala delle Fatiche di Ercole ne rappresenta un chiaro esempio. Collocata al piano nobile dell’edificio, all’estremità dell’appartamento di Pietro Barbo, era ufficialmente destinata alla custodia dei paramenti sacri del Pontefice e perciò detta anche Sala dei Paramenti. Il nome odierno si deve al fregio a fresco che decora la parte alta delle sue pareti e che appunto illustra, intervallate da quattro fontane con amorini, in otto riquadri, alcune delle dodici mitiche fatiche, vale a dire Ercole e il leone Nemeo, Ercole e Anteo, Ercole e i buoi di Gerione, Ercole e Gerione, Ercole e il drago Ladone, Ercole e la cerva di Cerinea, Ercole e gli uccelli di Stinfalo ed infine Ercole e il centauro Nesso. Il ciclo delle Fatiche di Ercole ha una rimarchevole importanza sotto il profilo storico e artistico, che va oltre la sua pur indiscutibile qualità. È stato dipinto da un artista ancora anonimo, probabilmente di origine settentrionale. In passato, più di uno studioso ha voluto collegarlo in via diretta o almeno indiretta ad Andrea Mantegna; altri invece hanno pensato a un miniatore della corte pontificia. L’intervento di restauro e le indagini connesse rappresenteranno certamente l’occasione per tornare anche sul tema dell’autografia degli affreschi. Il lavoro, affidato con bando pubblico a L’OFFICINA, Consorzio di restauro e conservazione opere d’arte e diretto da Paolo Castellani, storico dell’arte del Polo Museale del Lazio, durerà circa 4 mesi, da luglio e ottobre. Riguarderà la disinfezione e disinfestazione della parte lignea del soffitto, la pulitura della parte pittorica, il consolidamento dell’intonaco e della pellicola pittorica, la revisione delle integrazioni delle lacune relative a precedenti interventi di restauro e successive eventuali reintegrazioni. È inoltre prevista una campagna di indagini diagnostiche e di rilievo grafico delle tecniche di esecuzione delle decorazioni. A partire da settembre il pubblico avrà la possibilità di accedere al cantiere con visite guidate gratuite. 

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