Il Teatro Politeama Pratese inizia il nuovo anno con lo spettacolo Un’ora di tranquillità, diretto e interpretato da Massimo Ghini
di redazione
PRATO – Con la commedia “Un’ora di tranquillità“, Massimo Ghini ha deciso di misurarsi con la travolgente comicità di un testo, mai rappresentato in Italia, di Florian Zeller. Uno dei più apprezzati drammaturghi francesi contemporanei.
Sul palco del Politeama Pratese, il 14 e 15 gennaio, insieme a Massimo Ghini i bravissimi Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Alessandro Giuggioli, Galatea Ranzi, Luca Scapparone e Marta Zoffoli.
“Un’ora di tranquillità” è una commedia moderna, brillante e divertente. Grazie al meccanismo del vaudeville giocato tra equivoci e battute esilaranti, è una macchina drammaturgicamente perfetta ideata da questo formidabile scrittore francese. La commedia, che ha riscosso in Francia un grandissimo successo, è spassosa, intelligente e da non perdere.
“Un titolo che rappresenta in maniera precisa un sogno” – spiega Massimo Ghini. “Un’esigenza che, dati i momenti convulsi che viviamo, si fa quasi utopia. La commedia – racconta l’attore – immediatamente rivelatrice delle potenzialità del testo stesso. Una intelaiatura da farsa, composta e sviluppata con eleganza, che non disdegna la memoria geometrica della commedia francese cinica e moderna. La quale ancora continua ad essere fonte di ispirazione per molti film di successo”.
Il meccanismo della comicità presente nel testo consente di non dover ricorrere a imponenti adattamenti. Anzi, è proprio nel meccanismo utilizzato nella scrittura che si poggia la forza di questa commedia brillante.
I personaggi hanno ciascuno un ruolo fondamentale. E’ come se fossero loro stessi gli ingranaggi che mettono in moto la macchina della risata già dalle prime battute del testo.
Il personaggio “centrale” di è un uomo che cerca disperatamente un momento di solitudine e serenità.
È riuscito a rintracciare e acquistare un vecchio disco in vinile da un rigattiere ma, mentre cerca di trovare il modo per dedicarsi a questo cimelio, una serie di eventi e personaggi lo interrompono.
La moglie gli deve parlare di cose importanti del loro rapporto, il vicino di casa che, a causa dei lavori che sta effettuando nella propria abitazione, irrompe mentre Michel sta cercando di ascoltare il disco. Poi un improbabile idraulico che invece di riparare i guasti, ne provoca ulteriori. A questi si aggiungono altri amici, amanti e figli che entrano in scena inconsapevoli di rendere impossibile al povero protagonista di godersi solo un’ora di tranquillità.
Senza poterli minimamente prevedere verranno alla luce vecchi amori, tradimenti e bugie. Il tutto tenuto sempre sotto perfetto controllo, ma con la genuinità dirompente del non programmato. Il tempo di pace è praticamente un sogno irraggiungibile fino al momento in cui tutto si ferma e il disco finalmente sta per essere ascoltato.
L’abilità di Florian Zeller non è solo nella scrittura brillante, ma anche nell’arte di gestire l’imprevisto continuo, in un vortice in cui le collisioni sono inevitabili, con un gusto che amplifica il divertimento.
Lo spettatore è sollecitato a conoscere la verità, ma continua ad avere ben presente l’impossibilità di riuscire a sistemare le cose. Perché ci sono troppe varianti che interferiscono con quello che sembrava un banale progetto, cioè quello di trascorrere solo un’ora di tranquillità.
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