Teatro

“La cena delle beffe”, torna al Teatro alla Scala

La cena dellebeffe

di redazione

Milano, martedì 5 aprile 2016 –

In scena fino al 7 maggio alla Teatro alla Scala, il grande successo della Prima (il 3 aprile) de “La cena delle beffe” ha confermato le forti aspettative del suo ritorno.

La cena dellebeffeProprio alla Scala, nel 1924, l’opera di Umberto Giordano su libretto di Sem Benelli fece il suo debutto (altrettanto trionfale) sotto la bacchetta del maestro Toscanini. Da 90 anni la città attendeva questa degna ripresa, che torna con la direzione di Carlo Rizzi e la regia di Mario Martone. Per l’occasione, simbolica sia in quanto inizio di un percorso di riscoperta del Verismo italiano che come continuazione del ciclo di spettacoli che hanno visto la loro prima assoluta, il Teatro alla Scala ha voluto dispiegare al massimo le sue forze, commissionando a Martone una regia dinamica e spettacolare, dai tratti spiccatamente cinematografici (guarda il TRAILER).
Grazie all’esperta e premiata scenografa Margherita Palli è nato uno spettacolo unico, che si articola su tre piani di un edificio newyorkese degli anni ’20: una costruzione imponente che a scena aperta si solleva e inabissa, sfruttando a pieno la tecnologia dei ponti mobili del palcoscenico del teatro. La scena muta così allo stesso ritmo sostenuto della musica, composta da Giordano proprio negli anni ’20, nel decennio in cui l’opera si diffondeva in America attraverso le comunità italoamericane di Little Italy, si afferma come linguaggio icastico della passione e dell’onore (non mancano i riferimenti a Il Padrino e ai film della New Hollywood). L’energica direzione di Carlo Rizzi non lascia un attimo di tregua allo spettatore in questa storia di risentimento e furore di vendetta che ha affascinato prima il pubblico della prosa, quindi quello dell’opera e del cinema (nella celebre versione filmica di Alessandro Blasetti).
Riscoprire il Verismo significa anche restituirlo alle grandi voci che ne hanno decretato il successo. Per questo la Scala ha scelto un cast di temperamento e generosità vocale, fra cui spiccano Marco Berti nell’impervio ruolo tenorile di Giannetto, Nicola Alaimo in perfetto equilibrio fra il comico e il drammatico e Kristin Lewis per la complessa parte di Ginevra, tanto prorompente esteriormente quanto fragile interiormente.
Uno spettacolo unico e di grande impatto (anche a metà prezzo nella recita di ScalAperta del 23 aprile), un ritorno festeggiato da tutta la città con un palinsesto di iniziative (proiezioni cinematografiche, incontri, esposizioni ed approfondimenti) in collaborazione fra Teatro alla Scala, Fondazione Cineteca Italiana, Fondazione Corriere della Sera e NABA Nuova Accademia di Belle Arti.

 

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