Dalla Le Brun a Picasso passando per Monet e Severini, ecco alcune delle opere d’arte più tenere che raffigurano una mamma col suo bambino
di Antonella Furci
Da sempre la Maternità racchiude il mistero della vita nell’universo. Da sempre si fa riferimento all’immagine di una mamma con il suo bambino per raffigurare la vita e l’immensità dell’amore profondo.
La storia dell’arte è piena di figure materne simboli di amore e vita. Quadri che vanno da quelli a sfondo religioso con Madonna con bambino, a quelli più puramente laici. Si può dire, che non c’è artista nella storia dell’arte che non abbia rappresentato il sentimento più puro, la forte carica emotiva di una mamma nel generare la vita. Compresa la sua capacità di potere tutto e di donare amore incondizionato, di essere l’unico rifugio in cui ci si sente al sicuro.
Nell’arte l’amore materno è anche metafora di valori e sentimenti intrinseci all’uomo. Come quello verso Madre Natura che genera ogni cosa. O anche verso “mater” simbolo di fierezza e protezione che incarna l’ideale di Patria e civiltà.
Sono tante dunque le opere d’arte attraverso cui gli artisti hanno affidato all’immagine della maternità il compito di trasmette sentimenti fondamentali. Per questo spesso un’opera sulla maternità diventa occasione per indagare il complesso rapporto dell’uomo con il resto dell’umanità, e quindi con la sofferenza e la gioia.
In occasione della Festa della Mamma, abbiamo selezionato alcuni famosi dipinti sul tema della maternità. In ogni opera è dirompente la tenerezza che emerge in stili e contesti diversi.
Sono opere di celebri artisti e artiste, quali Monet, Madame Le Brun, Berthe Morisot, Picasso, Severini e Borella. Ovviamente questa è solo una nostra selezione. La storia è piena di altrettante straordinarie opere pittoriche e scultoree sul tema della maternità, ricorrente e imprescindibile nell’arte.
La nostra selezione di opere

Pittrice prediletta da Maria Antonietta, Madame Le Brun (opera in alto, in apertura dell’articolo) incarna il lusso e la raffinatezza tipici della pittura di fine Settecento. In questo quadro, realizzato nel 1789 e conservato al Louvre, la Le Brun abbandona i personaggi nobili e raffinati dei suoi quadri per dedicarsi ad un autoritratto di lei e della sua unica figlia Jeanne Julie Louise. Un abbraccio affettuoso, in cui spiccano eleganza e semplicità amorevole fuori dal comune.

La Culla è indubbiamente il quadro più famoso di Berthe Morisot, dipinto nel 1872 a Parigi e conservato al Musée d’Orsay. L’artista raffigura Edma, una delle sue sorelle, mentre guarda dormire la figlioletta Blanche. Il gesto di Edma, che frappone il velo della culla tra lo spettatore e la neonata, contribuisce a rafforzare di più il senso di intimità e di amore protettivo espresso nel quadro.
I papaveri è uno dei quadri più celebri di Claude Monet, realizzato nel 1873 a Argenteuil in Francia. Nel dipinto, l’artista si focalizza sulla vita umana: una vita serena che incomincia, non priva di emozioni, dalla famiglia. Nel quadro sono ritratti per ben due volte la moglie Camille e il figlio Jean. La prima in alto sulla sinistra, l’altra – quella che emerge in primo piano- in basso a destra. L’atmosfera dell’opera trasmette serenità e freschezza ed è data dai colori vivaci del paesaggio in cui una madre e un figlio passeggiano tranquillamente.

La maternità è uno dei temi ricorrenti nella produzione artistica di Pablo Picasso fin dai primi anni. Picasso ha creato una serie di dipinti che raffiguravano le madri con i loro bambini, molti dei quali sono titolate “Madre e hijo” (Madre e figlio). Esistono almeno dieci opere dedicate al rapporto intimo ed essenziale tra madre e figlio. Opere realizzate già prima del Novecento, ma soprattutto nel periodo Blu e in quello Rosa. L’opera più famosa riguardo questo tema è senz’altro “Maternidad”, che Picasso ha realizzato nel 1905, in cui colpisce l’intenso amoroso abbraccio di una madre.

La Maternità di Gino Severini realizzata nel 1916, è un’opera emblematica dell’artista. Esempio lampante del suo ritorno alla tradizione. Il dipinto raffigura la moglie di Severini, Jeanne, intenta ad allattare la loro unica figlia Gina.
Nell’opera di Raffaele Borella, Le Madri, si ha un intenso confronto tra generazioni materne diverse. L’opera afferma come una mamma è mamma per sempre. Nel quadro di Borella, infatti, una madre dai capelli canuti bacia dolcemente la figlia seduta, anch’ella madre. L’opera è stata realizzata nel 1918 e osservando le due madri emergono le fatiche dell’essere donna e madre nel XX secolo.
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