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La galleria Fatto ad Arte omaggia l’artista e designer Antonia Campi

Con una singolare mostra monografia la galleria milanese di Raffaella Fossati rende omaggio a Neto, alias Antonia Campi, artista e designer che ha lasciato una segno importante nella storia delle Arts and Crafts italiane

 

di redazione

MILANO – La galleria Fatto ad Arte, da oltre 20 anni impegnata nella promozione e divulgazione delle arti applicate italiane, con una mostra singolare omaggia la grande Antonia Campi (1921-2019), meglio nota come Neto. Modellatrice ancor prima che designer, progettista con una visione a tutto tondo della produzione in serie, ma anche capace di guardare al pezzo unico. La mostra inaugurata l’11 gennaio, e visitabile fino al 31 gennaio 2020, racconta nell’apparente disomogeneità, tipica della raccolta del ‘collezionista’, proprio questa peculiarità. Due appassionati collezionisti, nonché amici dell’artista, come Marco Lisè e Anty Pansera – storica e critica che a Neto ha dedicato la più importante monografia esistente sul suo lavoro ceramico – hanno dato la possibilità di mettere in mostra alcuni pezzi delle loro collezioni private. Un gesto di stima e riconoscenza per una grande artista che, scomparsa lo scorso 17 ottobre a 98 anni, ha lasciato un segno importante e indelebile nella storia delle Arts and Crafts italiane. Antonia Campi, infatti, è stata una figura innovatrice, coraggiosa e capace di entrare a gamba tesa nel riservato mondo industriale manifatturiero e del design.
La rassegna, patrocinata dalla Associazione DcomeDesign, si presenta quindi come occasione per ammirare e conoscere lo stile della grande designer italiana. Esposti alcuni pezzi iconici degli anni cinquanta, come il portaombrelli spaziale C33 o la Brocca C7. Ma anche qualche pezzo della produzione più recente, come il vaso Coccodrillo (2007) o il Vaso per i fiori d’artificio (2001/2006). In mostra non mancano inoltre le chicche, come i disegni originali che offrono una ulteriore chiave interpretativa del lavoro di Neto.

    La designer e artista Antonia Campi 

Antonia Campi

L’artista ha frequentato il Collegio delle Fanciulle e in seguito i corsi dell’Accademia di Brera, diplomandosi nel 1947 in scultura con il maestro Francesco Messina. Nello stesso anno fu assunta come operaia dalla Società Ceramica Italiana di Laveno dove rimarrà, ricoprendo negli anni a seguire prestigiosi incarichi, fino al 1978. Guido Andlovitz, direttore artistico dell’azienda, ne apprezzò ben presto le doti e le offrì la possibilità di incominciare a cimentarsi con la ceramica. La designer operò fin dall’inizio in diversi settori dell’azienda, progettando articoli di fantasia, oggetti di serie limitate, pezzi unici, per la cui realizzazione usò prevalentemente la terraglia forte ma anche la porcellana. Succeduta nel 1962 a Guido Andlovitz nella direzione della SCI, dal 1971 diresse il Centro Artistico unificato della SCI e della Richard – Ginori e in seguito il Centro Design della Pozzi Ginori nato dal nuovo assetto societario. In questo ruolo assunse il compito di seguire l’intera produzione dell’azienda: servizi da tè e caffè, vasi, piatti, soprammobili ai sanitari e alla rubinetteria. Dal 1978 si dedicò alla libera professione, sperimentando settori di progettazione diversi, dal vetro al metallo, fino ai gioielli. Nel 2011 venne premiata con il conferimento del Compasso d’Oro alla Carriera.

 

*In alto: alcune ceramiche di Antonia Campi

 

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About Author

Antonella Furci è giornalista pubblicista, autrice del romanzo giallo "Come ombre tra la nebbia" (Streetlib 2019). Ha collaborato con diverse testate giornalistiche calabresi, occupandosi di cultura, politica e problemi sociali. Nel 2015 fonda il sito d'informazione culturale Arte Fair.it

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