L’Arengario di Monza dedicata una mostra a Robert Doisneau, il celebre fotografo che ha saputo catturare il mondo che vedeva attorno a lui
MONZA – Pioniere del foto giornalismo, Robert Doisneau (1912-1994) è diventato famoso soprattutto per le foto che scattava in strada. In bianco e nero ha catturato semplici momenti di scene quotidiane di città, dietro cui si nasconde un mondo intero. Gesti, espressioni, azioni che a osservarli ancora oggi suscitano piccole emozioni per la significativa profondità di quegli attimi. Nelle vie delle periferie e del centro, Doisneau riusciva a cogliere gli aspetti più inaspettati, contraddittori e curiosi della società parigina e francese. Finché un giorno non scattò quella che sarebbe stata – come Doisneau raccontò – la sua opera più famosa: il “Bacio all’Hotel De Ville“. Due giovani si baciano appassionatamente in mezzo a una strada di Parigi, tra la gente che cammina e che sembra non accorgersi della scena. Fu scattata nel 1950 e venne pubblicata il 12 giugno dello stesso anno dal magazine Life. Robert Doisneau è stato un attento e profondo testimone del suo tempo. Si merita per questo di essere considerato uno dei più grandi fotografi del Novecento. Negli ultimi anni diverse esposizioni in tutto il mondo hanno reso omaggio all’opera di questo illustre fotografo, definito a giusto titolo massimo esponente della “fotografia umanista”, che durante la sua carriera ha realizzato oltre 450.000 fotografie.
A partire da oggi, l’Arengario di Monza dedicata una mostra al grande fotografo, visitabile fino al 3 luglio. Dal titolo “Robert Doisneau. Le merveilleux quotidien” a cura dell’Atelier Robert Doisneau, è realizzata da Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia e ViDi. In collaborazione con il Comune di Monza e con la consulenza scientifica di Piero Pozzi.
Il percorso espositivo presenta una selezione di ottanta fotografie originali che ripercorrono i primi quarantaquattro anni della carriera del maestro francese, dalla sua prima fotografia scattata nel 1929 a soli diciassette anni, fino alla sua opera del 1973, periodo storico in cui i protagonisti dei suoi lavori diventano soggetti e luoghi a lui molto cari come quelli delle banlieue parigine.
Con il suo spirito curioso, Doisneau è riuscito a mostrare il mondo che vedeva e che viveva attorno a lui. Un vero e proprio narratore della realtà che ha saputo, in maniera sublime, immortalare e trasmettere la vera vita di tutti i giorni della capitale francese. Le sue fotografie raccontano una Parigi in fermento fatta di attimi ordinari, di gesti della vita compiuti con semplicità e autenticità, di personaggi accomunati da un’anima generosa. Disse Doisneau in una delle sue celebri dichiarazioni: “Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere”. I suoi scatti sono dominati da una forte carica emotiva, da un atteggiamento di tenero e benevolo divertimento nei confronti della sua epoca che non deve tuttavia fuorviare dal cogliere la profondità della riflessione, l’autentica insolenza nei confronti del potere e dell’autorità e l’irriducibile spirito di indipendenza. La mostra all’Arengario di Monza vanta la presenza di scatti stampati direttamente dall’autore ed esposti per la prima volta in Italia insieme ad un percorso cronologico pensato per far scoprire non solo l’opera del maestro ma anche l’uomo Robert Doisneau.
Saranno proprio le parole del maestro, attraverso una serie di testi originali ed un interessante video, a guidare il pubblico lungo lo spazio espositivo alla scoperta del mondo che si nasconde dietro i suoi straordinari scatti. I visitatori potranno immergersi nei luoghi affascinanti della Ville Lumière tra le botteghe di un tempo, i bambini che giocano per strada, gli innamorati, gli animali, i momenti di festa e lo scorrere di una semplice, ma emozionante quotidianità. L’esposizione monzese è inoltre arricchita dalla presenza dello stesso modello della macchina fotografica – Rolleiflex Standard Alt – utilizzata da Doisneau per molti dei suoi lavori, proveniente dalle Raccolte Museali Fratelli Alinari di Firenze.
Per tutta la durata della mostra una serie di incontri ed eventi gratuiti, a cura di Piero Pozzi – fotografo e docente di fotografia presso il Politecnico di Milano, Facoltà del Design – permetteranno ai visitatori di approfondire l’opera di Doisneau e la storia della fotografia.
Photographies© Atelier Robert Doisneau
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