Cultura

‘La pedina sulla scacchiera’ di Irène Némirovsky

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La Pedina sulla scacchiera della Némirovsky torna attuale dimostrando che ci vuole tenacia per lottare e andare avanti, e soprattutto cambiare le cose.

 

di redazione

ROMA –  Irène Némirovsky in questo libro descrive perfettamente il vissuto della sua epoca. Per prima cosa la crisi del ’29 e successivamente ciò che passò alla storia come il momento più terribile della prima metà del ‘900. Da ebrea Irène Némirovsky visse e patì le inumane atrocità dell’Olocausto. Ma ciò non le impedì di lasciare in eredità alla letteratura formidabili romanzi. Sicuramente sarebbero stati molti di più, e ugualmente straordinari, se non fosse stata arrestata nel luglio del 1942 e deportata ad Auschwitz. Qui morì ad agosto ancora molto giovane, lasciando incompiuto il suo ultimo capolavoro ‘Suite francese’. Nata a Kiev nel 1903 da una famiglia di ricchi banchieri di origini ebraiche, visse a Parigi dove appena diciottenne cominciò a scrivere. Nel 1929 riuscì a farsi pubblicare il romanzo ‘David Golder’, ottenendo uno straordinario successo di critica e di pubblico. Irène continuò a scrivere ma presto fu costretta a usare un altro nome. Gli editori in una Francia occupata dai tedeschi avevano paura di pubblicare i libri di un’ebrea. In ‘La Pedina sulla scacchiera’ la scrittrice descrive un altro momento storico: la crisi del ’29. Un avvenimento che torna attuale, dimostrando ai giovani che ci vuole tenacia per lottare e andare avanti, e soprattutto cambiare le cose.
Trama – La pedina che si muove sulla scacchiera di un mondo devastato dalla crisi mondiale degli anni Trenta è Christophe Bohun. Anonimo impiegato nell’azienda dell’acciaio fondata dal padre, ormai finita nelle mani del socio dopo un crac finanziario. Christophe si sente “condannato a vivere”. Si lascia trasportare dalla corrente, scegliendo di non avere iniziative, progetti, e neanche desideri e affetti. Si fa manovrare dagli altri e dagli avvenimenti senza opporre nessuna resistenza, rimanendo indifferente a tutto e tutti. Ma il caso gioca per lui una mossa che forse potrebbe scuoterlo quando ritrova un elenco stilato dal padre. Elenco con i nomi di politici e personaggi influenti, corrotti dal vecchio cinico e spietato Bohun affinché spingessero il governo alla corsa agli armamenti e lo salvassero dal fallimento. Per Christophe potrebbe essere l’occasione per reagire e riscattarsi oppure per seguire le orme paterne, perdendosi definitivamente nel ricatto, ignominia e inerzia.
Irène Némirovsky tratteggia con maestria e sobrietà il ritratto di un uomo disperato sullo sfondo di una nazione in crisi. Il tutto in un romanzo che per molti aspetti anticipa e descrive la nostra inquieta realtà.
La traduzione è affidata a Fausta Cataldi Villari Edizione integrale, editore Newton Compton.

 

 

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