Arte

La Storia del profumo in mostra al Museo Archeologico di Fratta Polesine (Rovigo)

Storia Profumo mostra

di Tatiana F.

Rovigo, mercoledì 14 settembre 2016 –

Solo pochi mesi fa ho avuto il piacere di addentrarmi, attraverso la lettura de “Il sentiero dei Profumi” di Cristina Caboni ( ed. Garzanti), nel complesso quanto sensoriale mondo delle fragranze e delle essenze oli e piante profumate.

Storia Profumo mostraUn mondo a me perfettamente sconosciuto, pur non riuscendo ad uscire di casa senza spruzzarmi almeno una goccia del mio profumo. Non immaginavo che dietro quella boccetta ci fosse un lavoro fatto di meticolosità, precisione infinitesimale da contagocce e calcoli quasi matematici. E soprattutto un lavoro fatto di prove e riprove. Insomma una assidua ricerca basata su continui mescolamenti e infusioni di essenze di fiori e piante finchè i “nasi” (i promumieri) non arrivano a percepire il profumo giusto. Il tutto con una particolare tecnica, oggi sicuramente diversa grazie a utensili moderni, che affonda le radici in secoli e secoli di storia. Il venire a conoscenza dell’inedita ma sicuramente straordinaria mostra “La storia del profumo. Il profumo della storia”, ospitata al Museo Archeologico Nazionale (Barchessa di Villa Badoer) di Fratta Polesine in provincia di Rovigo, mi ha fatto subito pensare a quanto scoperto nel romanzo della Caboni. Oli, essenze naturali e sintetiche, aromi, fragranze, la cui estrazione risale già a tempi molto antichi. Un lungo “sentiero” dei profumi percorso in millenni di storia e che si potrà percorrere nell’esposizione che sarà inaugurata domenica 18 settembre (ore 16) e sarà visitabile, a ingresso gratuito, fino al 26 febbraio 2017.
Un’affascinante mostra che questa volta illustra un’altra arte, quelle della creazione delle fragranze. Ne racconta la storia e, anzi, ci farà percepire i “profumi” della storia.
Il percorso espositivo infatti si sviluppa lungo quattro campi d’indagine: dalla ricerca archeologica alle testimonianze iconografiche lungo i secoli, fino ai messaggi pubblicitari e alla studio della produzione odierna di aromi e profumi. E punto di partenza è il patrimonio archeologico del Mediterraneo Orientale.
In mostra quattromila anni di profumi, preziosissimi contenitori in ceramica e vetro, oggetti da toeletta, antichi formulari e farmacopee, strumenti multimediali.
La mostra non offre solo reperti e documenti rarissimi, ma fornisce anche sensazioni e esperienze sensoriali. Infatti tutti i visitatori potranno cimentarsi come “nasi”, alla scoperta delle diverse essenze e immaginando le loro composizioni, facendo appunto ciò che fanno i maghi della profumeria. Lo studio dei profumi e degli odori è legato allo studio di storia della cultura e del comportamento, della medicina, dell’igiene, del culto e dell’immaginario erotico. Tramite i reperti esposti in mostra si propone una lettura attraverso i secoli di un prodotto che ha fortemente influenzato, e continua a farlo, la nostra cultura, i commerci, la letteratura e la ricerca medica.

 

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