Alla Sala Umberto di Roma ‘Il Bagno’ la commedia dello spagnolo Gabriel Olivares, che vede insieme Stefania e Amanda Sandrelli e un cast di solo donne.
di redazione
ROMA – Di tutte le stanze di casa, il bagno è l’unico posto in cui isolarsi, capirsi, coccolarsi… evadere dal mondo. E’ infatti l’unico luogo personale e liberatorio, in cui si scopre se stessi, si riflette, si urla in silenzio e si piange lacrime sincere. Luogo in cui ci si sfoga da soli e a volte in compagnia. Come le quattro amiche della commedia ‘Il Bagno’ per la regia dello spagnolo Gabriel Olivares.
La commedia vede per la prima volta insieme in teatro Stefania e Amanda Sandrelli. La pièce ha debuttato ieri sera alla Sala Umberto di Roma e rimarrà in scena fino al 10 gennaio. Con le due Sandrelli, che nello spettacolo non sono madre e figlia, anche un cast eccezionale di sole donne. Le attrici Elda Alvigini, Euridice Axen e Claudia Ferri. “E’ un lavoro speciale questo, – spiega all’ansa Stefania Sandrelli – al di là della condivisione con mia figlia. Amanda o non Amanda, siamo tutte protagoniste alla pari”. Il bagno “è un gioco di seduzione, una metafora di vita, un nascondiglio, un lavoro di introspezione e soprattutto un trattato sull’uomo”.
Perciò una festa a sorpresa, un compleanno, un bagno sono il filo conduttore della commedia. Lu compie 40 anni e le sue tre migliori amiche Titti, Maria Sole e Angela hanno deciso di organizzare una festa a sorpresa a casa del suo fidanzato. Ma a sorpresa arriva anche Carmen, la madre di Lu. In una notte di follia, ubriachezza, incomprensioni e scoperte “in bagno”, le quattro amiche si trovano ad affrontare la verità sulla loro amicizia.
‘Il Bagno’ è uno spettacolo divertente diretto con maestria da uno dei giovani registi più interessanti della scena spagnola, Gabriel Olivares che promette tante risate con un cast di donne eccezionali. Un montaggio esilarante di bizzarro vaudeville che si forma attorno a uno spazio unico, utilizzato ingegnosamente, che sfrutta al meglio gli umori emotivi delle protagoniste. Una scenografia minimalista poi, la cui messa in scena diventa una metafora visiva che aggiunge enfasi a drammi condivisi.
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