Bologna È stata inaugurata quest’oggi, 6 maggio, l’inedita esposizione dedicata alla poco nota attività di scenografo di Leonardo da Vinci,
per il cui cinquecentenario della morte l’intera Italia dedica quest’anno una serie di mostre ed eventi. Quella allestita all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, a cura di Patrizia Tomba, Anna Viganò e Luca Garai, nell’ambito del Festival della Scienza Medica, mette in luce un altro aspetto del genio creativo di Leonardo da Vinci: la sua attività anche di scenografo, accompagnata nel percorso espositivo dal raffronto inedito di alcune immagini anatomiche leonardesche con quelle di scienziati suoi contemporanei.
Nel 1496 infatti Leonardo mise in scena alla corte degli Sforza a Milano l’opera teatrale “Danae“, con strepitosi effetti speciali grazie ad architetture e macchine da lui progettate.
La ricostruzione in scala ridotta dei meccanismi, esposta in mostra al Rizzoli in esclusiva per l’Italia, si basa su disegni dell’artista conservati presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano e il Metropolitan Museum di New York. Ricostruzione che successivamente sarà trasferita in Francia per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte del grande maestro e genio italiano.
Gli effetti speciali di Leonardo non furono solamente scenografici: costruì infatti un leone meccanico semovente, capolavoro tecnologico per quell’epoca.
Al Rizzoli è esposta una riproduzione dell’automa, probabilmente risalente al XVIII secolo. La mostra mette anche a confronto le riproduzioni delle immagini delle ossa, del cuore, dell’apparato riproduttivo e di quello motorio realizzate da Leonardo con quelle pubblicate in alcuni testi degli scienziati a lui contemporanei. Tra questi Berengario da Carpi, che per primo comincia a inserire immagini anatomiche a scopo didattico all’interno dei propri testi.
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