Lo Schiaccianoci è un capolavoro intramontabile del balletto classico, ogni anno non c’è teatro che non metta in scena l’atmosfera magica di quest’opera composta da Cajkovskij
DANZA – Per gli appassionati del balletto non è Natale senza Lo Schiaccianoci, anche se quest’anno purtroppo per emergenza covid, bisognerà accontentarsi di vederlo sui canali streaming dei vari teatri (che troverete sui loro siti) .
The Nutcracker (Lo schiaccianoci) è uno dei capolavori più celebri e intramontabili della storia del balletto, composto da Petr Ilic Cajkovskij è infatti una delle composizioni più eseguite durante le festività di Natale. Come tradizione vuole, in questo periodo non c’è palcoscenico in cui non svetti sullo sfondo il grande Albero di Natale, pronto ad accogliere sulla scena Clara, il suo principe Schiaccianoci e tutti i protagonisti della fiaba. Innumerevoli sono stati nel corso di un secolo le trasposizioni teatrali e cinematografiche di questo famoso balletto. Ma qual è la vera storia dell’opera Lo Schiaccianoci?
The Nutcracker (Lo schiaccianoci) è uno dei capolavori più celebri e intramontabili della storia del balletto, composto da Petr Ilic Cajkovskij è infatti una delle composizioni più eseguite durante le festività di Natale. Come tradizione vuole, in questo periodo non c’è palcoscenico in cui non svetti sullo sfondo il grande Albero di Natale, pronto ad accogliere sulla scena Clara, il suo principe Schiaccianoci e tutti i protagonisti della fiaba. Innumerevoli sono stati nel corso di un secolo le trasposizioni teatrali e cinematografiche di questo famoso balletto. Ma qual è la vera storia dell’opera Lo Schiaccianoci?
La storia
Lo Schiaccianoci è considerato uno dei maggiori capolavori del balletto dell’Ottocento, con musiche di Cajkovskij che ha eseguito minuziosamente tutte le indicazioni del coreografo Marius Petipa che ne realizzò il libretto. IL balletto fu commissionato dal direttore dei Teatri Imperiali Russi, ed è tratto dal racconto Lo schiaccianoci e il re dei topi (1816) di Ernst T. A. Hoffmann, anche se non nella sua forma originale, troppo cruenta. Il racconto adattato per il balletto si basa infatti su una revisione della storia di Alexandre Dumas, Storia di una schiaccianoci (1845), di tono più leggero.

Il debutto
La composizione dell’opera fu ultimata nel luglio del 1891, anche se prima del grande debutto, l’autore decise di estrapolare alcuni numeri per la Suite sinfonica che diresse a San Pietroburgo il 7 marzo 1892, ottenendo un grande successo. Con questo lancio il duo Cajkovskij-Petipa si avviava verso una straordinaria avventura che rimase indelebile nella storia del balletto, e che dura da ben 128 anni.
La prima rappresentazione de Lo Schiaccianoci fu messa in scena il 18 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e fu diretta interamente dal compositore italiano Riccardo Drigo e coreografata dal ballerino russo Lev Ivanov. Tra gli interpreti della prima esecuzione assoluta, spiccava anche il nome di un’altra italiana: la ballerina Antonietta Dell’Era (1860-1945) nel ruolo della Fata Confetto.
La prima rappresentazione de Lo Schiaccianoci fu messa in scena il 18 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e fu diretta interamente dal compositore italiano Riccardo Drigo e coreografata dal ballerino russo Lev Ivanov. Tra gli interpreti della prima esecuzione assoluta, spiccava anche il nome di un’altra italiana: la ballerina Antonietta Dell’Era (1860-1945) nel ruolo della Fata Confetto.
L’attuale popolarità de Lo Schiaccianoci è in parte dovuta a Willam Christensen, fondatore della compagnia San Francisco Ballet, che importò l’opera nel Stati Uniti nel 1944.
Il successo del balletto con la coreografia di George Balanchine per la sua prima rappresentazione nel 1954, creò una vera e propria tradizione invernale che dura tutt’oggi.
Il successo del balletto con la coreografia di George Balanchine per la sua prima rappresentazione nel 1954, creò una vera e propria tradizione invernale che dura tutt’oggi.
Immagine d’apertura: Artisti del The Royal Ballet in Lo Schiaccianoci, 2015 ROH
Photography by Tristram Kenton (960×631)
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