Cinema

Lucca Film Festival al via la quarta mostra Marco Bellocchio La pittura dietro l’obiettivo

Marco Bellocchio Grup.di.famiglia

di redazione

Lucca, sabato 9 aprile 2016 –

Si inaugura oggi la quarta ed ultima mostra per il Lucca Film Festival e Europa Cinema 2016. In anteprima italiana a Villa Argentina di Viareggio si apre da oggi all’1 maggio la mostra “Marco Bellocchio.La pittura dietro l’obiettivo”, a cura di Alessandro Romanini.

Marco Bellocchio Grup.di.famiglia

Si tratta di una serie inedita di dipinti e disegni realizzati dal grande maestro del cinema italiano, ospite d’onore di questa edizione. L’esposizione è organizzata dal Comitato Nuovi Eventi per Lucca in collaborazione con il festival e la Provincia di Lucca, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e di Banca Société Générale.
Come molti ben sapranno Bellocchio è regista di documentari, cortometraggi e lungometraggi cinematografici, di pièces teatrali (tra cui si ricorda il celebre Rigoletto del 2010 a Mantova con Placido Domingo), attore, sceneggiatore e produttore ma anche un artista visivo nel senso pieno del termine come ci permetterà di scoprire la mostra a Villa Argentina.

‘Marco Bellocchio. La pittura dietro l’obiettivo’ raccoglie oltre 100 opere del maestro. Le sale al piano terra della Villa ospitano un nucleo di 15 dipinti ad olio e tecnica mista, realizzati in età giovanile, fra i 20 e i 23 anni, quando già pensava al Cinema, lo studiava, prima al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma e poi a Londra. Il suo sguardo iniziava e concepire il mondo in termini cinematografici ma ancora lo esprimeva con il pennello. Sono dipinti puramente espressivi, realizzati mentre fra gli anni ’50 e ’60 si affermavano a livello internazionale movimenti come la Pop Art e il Realismo Esistenziale di Guareschi & Co. La figura umana è allo stesso tempo fulcro e impalcatura filosofica e formale di queste prime opere. Quella di Bellocchio è una pittura anticonformista e cerebrale, è strumento d’indagine sociale e introspezione psicologica, come molti dei suoi film successivi.
A questo nucleo si aggiungono circa 100 opere su carta, nate durante la realizzazione dei suoi film. Con il debutto al cinema, la sua passione pittorica viene convertita in maniera funzionale e Bellocchio non ha mai smesso di utilizzare il segno e il colore durante tutta la sua carriera. Sono schizzi, bozzetti, disegni, abbozzi, gouache, acquarelli, tecniche miste realizzate dal regista-artista – premiato con il Marco BellocchioLeone alla Carriera al Festival di Venezia 2013 – per “pre-visualizzare” su carta tutte le componenti visive dei film: i personaggi e i loro tic comportamentali, il loro profilo psicologico ma anche i costumi e gli ambienti, le scenografie e le condizioni illuminotecniche, atmosferiche e cromatiche. La maggior parte di queste opere sono corredate da appunti e frasi stese con tratto rapido, note tecniche di ripresa o destinate ai collaboratori (scenografi, direttori della fotografia, costumisti).
L’articolato apparato grafico ha accompagnato tutta la produzione di Bellocchio, a partire dal suo lungometraggio di esordio “I pugni in tasca” del 1965 e “La Cina è vicina” del 1967 (premiato nello stesso anno al Festival di Venezia con il Leone d’Argento), al complesso film in costume con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale, “Enrico Quarto” del 1984, fino ad arrivare a film recenti come “La Bella Addormentata” (con cui ha vinto nel 2013 il Premio Monicelli) e al pluripremiato “Sangue del mio sangue” del 2015.
Sempre sabato 9 aprile, Marco Bellocchio riceverà il premio alla carriera al Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago e in quell’occasione presenterà al pubblico il suo “Addio al passato” del 2002 (ore 21,00 -ingresso libero). Saluterà il pubblico, domenica 10 aprile, alle ore 15.00, dopo la proiezione di “Sangue del mio sangue” che si terrà sempre al Gran Teatro Puccini di Torre del Lago (ingresso libero).

Durante tutto il periodo della mostra, a Villa Argentina a Viareggio, si terrà un ciclo d’incontri e proiezioni dedicati alle molteplici relazioni che intercorrono fra cinema, design, architettura e arte contemporanea.

 

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