Cézanne, Van Gogh, Picasso e Chagall: quattro grandi maestri dell’arte e l’indissolubile legame con la loro mamma raffigurata in celebri ritratti
FESTA DELLA MAMMA – Non c’è artista che non abbia avuto come musa ispiratrice una donna.
Anche se non proprio musa, la figura femminile è molto presente nelle opere di tutti gli artisti. Forse, se dovessimo fare una sorta di stima numerica, la donna è raffigurata anche più dell’uomo.
Tra tutte le infinte figure femminili rappresentate su tela, molti maestri dell’arte non hanno potuto però fare a meno di ritrarre almeno una volta la donna più importante della loro vita: la mamma.
Celebri artisti, come per esempio Rembrandt che ha addirittura ritratto più volte la madre, hanno teneramente raffigurato su tela l’immagine della loro mamma.
In occasione della Festa della Mamma, anche quest’anno dedichiamo uno speciale alla donna più importante di ogni essere vivente.
Per questo articolo abbiamo scelto i ritratti realizzati da Paul Cézanne, Vincent Van Gogh, Marc Chagall e Pablo Picasso.
Ritratto della madre di Paul Cézanne

Iniziamo per ordine cronologico con Paul Cézanne e il ritratto che ha realizzato alla propria madre Anne-Elisabeth Honorine Aubert, realizzato dall’artista nel 1867.
Paul Cézanne era molto legato ai genitori, in un articolo sulla Figura paterna nell’arte, vi abbiamo anche parlato del ritratto che Cezanne realizzò al padre, Ritratto di Louis-Auguste Cézanne del 1866.
La madre dell’artista era una romantica e non ha mai smesso di stare vicina e incitare e sostenere la carriera del figlio,. Così come pure il padre, un banchiere di successo, che lo ha sostenuto finanziariamente all’Accademia di Belle Arti di Parigi.
Nel ritratto dedicato alla madre, Cézanne la raffigura in una posa naturale, quasi colta per caso, intenta a osservare qualcosa.
La madre di Vincent Van Gogh

Vincent Van Gogh ha realizzato nel 1888 questo intenso ritratto della mamma, Anna Carbentus, oggi conservato al Norton Simon Museum of Art di Pasadena in California. La donna fu una figura fondamentale nella vita del giovane Van Gogh. Sin dalla tenera età fu lei infatti a trasmettere al figlio la passione per il disegno e la pittura.
Per questo tra Van Gogh e la madre fu un rapporto non solo amorevole, ma basato quasi su un rispetto sacrale.
Quella stessa sacralità che traspare nella tela, in cui la mamma assume un atteggiamento fiero e sicuro, con il volto luminoso e in una posa utilizzata in epoca moderna per i ritratti dei nobili.
La madre di Pablo Picasso

Anche Pablo Picasso fu molto legato alla madre, Maria Picasso y López de Oñate, di famiglia argentina di origini genovesi. Il legame con sua mamma è tale che l’artista prenderà da lei il nome d’arte Picasso.
In questo ritratto realizzato nel 1896 traspare molta tenerezza, è una delle migliori opere degli anni formativi di Picasso e riflette il loro stretto e profondo legame.
A testimoniarlo la scrittrice Gertrude Stein che ricorda così la famiglia del maestro: «La madre, come Picasso, è fisicamente piccola e robusta, con un corpo vigoroso, pelle scura, capelli quasi neri, lisci e forti: suo padre, come Picasso diceva sempre, somigliava a un’inglese, cosa di cui Picasso e suo padre andavano fieri.»
La mamma di Marc Chagall

Questo splendido dipinto che Marc Chagall dedica alla madre, Ida Chagall, porta il titolo “Madre per il forno”, realizzato nel 1914.
Ida Chagall aveva un forno e gestiva un negozio di alimentari, mentre suo figlio Marc, che ogni tanto l’aiutava come commesso, diventava uno dei pittori modernisti più influenti del ventesimo secolo.
Mamma Chagall era premurosa e attenta ai bisogni del figlio, l’artista infatti lo testimonia scrivendo: Un bel giorno mentre mia madre stava mettendo il pane nel forno, mi feci accosto a lei che teneva la paletta e afferrandola per il gomito infarinato le dissi: « Mamma, vorrei fare il pittore. E’ finita, non posso più fare né il commesso, né il contabile… Lo vedi da te, mamma, sono forse un uomo come gli altri? Di che cosa sono capace? Vorrei fare il pittore. Salvami, mamma. Vieni con me. Andiamo. Andiamo… C’è un posto in città e se mi accettano e se concludo i corsi sarò un artista. Ne sarei felice.»
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