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Mibac: ricostituito il “Comitato per la restituzione dei beni culturali”

Bonisoli stringe un patto con Moavero e Bonafede per collaborare insieme alla restituzione dei beni culturali illecitamente trafugati all’estero e ora esposti in importanti musei

 

dalla redazione

ROMA – Cultura, diplomazia e giustizia. Un tris perfetto al servizio della tutela dei beni culturali italiani.
In particolare per l’enorme patrimonio trafugato illecitamente in altri Paesi. Una parte di esso è ancora perduto, un’altra deve essere restituito. La cui delicata attività diplomatica vede la perfetta collaborazione  dei ministeri Mibac, Esteri e Giustizia, prevista dal “Comitato per la restituzione dei beni culturali“. Ricostituito su decisione del ministro Alberto Bonisoli, che dimostra sempre più fermezza e determinazione nel recupero del tesoro italiano scomparso attraverso furti e scavi clandestini. E di qui finito nel giro del mercato nero, e quindi venduto illecitamente a privati o enti museali di altri Stati.
Molte delle nostre opere sono infatti esposte in bella mostra in importanti musei esteri.

     Alberto Bonisoli. Foto ©Ansa/Alessandro Di Meo

Pertanto il patto di cooperazione tra ministri, Alberto Bonisoli, Enzo Moavero Milanesi (Esteri) e Alfonso Bonafede (Giustizia), risulta fondamentale. Dell’organo ministeriale costituito presso il Mibac fanno parte infatti rappresentanti della Farnesina e del Ministero della Giustizia. Al comitato, coordinato dal capo di Gabinetto Tiziana Coccoluto, viene affidata una intensa attività di interscambio per lavorare alla restituzione dei nostri beni culturali. Il tutto mettendo poi in campo una delicata politica di cooperazione e diplomazia con altri Paesi. L’obiettivo è sciogliere i nodi dell’infinita matassa burocratica  e riportare a casa importanti opere d’ arte e reperti archeologici.
Tra i casi eclatanti, che ha visto il Comitato entrare subito in azione, in virtù di una sentenza della Corte di Cassazione, è in atto il braccio di ferro per la restituzione della statua dell’Atleta Vittorioso di Lisippo finita al Getty Museum di Los Angeles. Opera oggetto di contesa da molto tempo. Il museo americano infatti l’ha pagata quasi 4 milioni di dollari e non ha intenzione di mollarla così facilmente.

 

 

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