Arte

Mostra fotografica: “Lucienne Bloch: dentro la vita di Frida Kahlo”

Frida Kahlo Onoarte

La mostra fotografica “Lucienne Bloch: dentro la vita di Frida Kahlo” racconta l’amicizia tra le due donne e la vita intima di Frida Kahlo.

 

di redazione

BOLOGNA – “Io ti odio”, sono state queste le prime parole che Frida Kahlo disse a Lucienne Bloch quando la conobbe a un party al MOMA di New York nel 1931. Non immaginava che quella donna per la quale provò inizialmente gelosia sarebbe stata una delle sue più care amiche.
A queste due donne, alla loro vita e amicizia che la galleria bolognese Ono Arte contemporanea dedica “Lucienne Bloch: dentro la vita di Frida Kahlo”. Una mostra fotografica che racconta non solo l’amicizia tra le due donne, ma anche e soprattutto la vita di Frida Kahlo, da un punto di vista intimo e privilegiato.
Organizzata con il patrocinio del Comune di Bologna, la mostra sarà inaugurata giovedì 15 dicembre e sarà visitabile fino al 26 febbraio 2017. E’ composta di 45 fotografie in diversi formati, e tutte vintage print, stampate e firmate da Lucienne Bloch.
Quelle prime parole, “Io ti odio”, che Frida rivolse alla Lucienne durante quel party al MOMA organizzato in onore di Rivera, che in quel periodo avrebbe dovuto affrescare sette pannelli per la sua personale nel museo newyorchese, furono provocate dal vedere Lucienne e Rivera fianco a fianco tutta la sera a parlare per lo più della tecnica dell’affresco, che Lucienne amava e che aveva studiato nel suo viaggio in Italia ma anche nelle scuole d’arte che aveva frequentato.
La sintonia era palese, ma quello che Frida ancora non sapeva era che Lucienne, a differenza delle altre donne che gravitavano intorno a quell’”ingombrante” marito, sarebbe diventata una delle sue amiche più fedeli e fidate, colei che le sarebbe stata a fianco quando avrebbe abortito, quando avrebbe perso la madre e quando avrebbe scoperto il tradimento di Diego con la sorella Cristina.
Lucienne subito dopo quel primo incontro newyorchese con Rivera, ne diventa assistente: ne condivide ideali politici ma anche estetici. Entrambi sono alla ricerca di un’arte per il popolo, che sia comprensibile e quindi fruibile da tutti. Lucienne segue Diego durante l’esecuzione di tutti i suoi murales negli Stati Uniti, come quello del Rockfeller Center di New York, che poco prima che venisse distrutto per il contenuto politico, riesce a fotografare sfuggendo alle guardie che Frida si era premurata di distrarre, regalandoci le uniche immagini tutt’oggi esistenti di quei lavori.
Lucienne Bloch, da sempre aveva nutrito una grande passione per l’arte, che il padre, il noto compositore Ernst, aveva da sempre appoggiato e incoraggiato. Dopo averla iscritta alle migliori scuole, le aveva inoltre regalato le sue due prime macchine fotografiche (una Brownie Box Camera prima e una Leica dopo), le stesse con le quali inizia ad immortalare una sempre più complice Frida.

L’amore, la politica e l’arte. Le foto di Lucienne raccontano tutto questo, in modo candido e ravvicinato: Frida sorridente alla mattina, Frida che bacia Diego, Frida che scherza di fronte all’obiettivo. Sono molti i punti che le legano: entrambe artiste, entrambe libere da ogni tipo di briglia sociale, entrambe forti e determinate. Lucienne Bloch, attraverso queste immagini, ci offre l’opportunità di cogliere la vera essenza della Kahlo, quella che solo un rapporto così intimo era in grado di far emergere. Le loro strade si divideranno solo nel 1938, quando Lucienne e Dimitroff (assistente di Rivera che la Bloch sposerà) si trasferiscono in Michigan e Frida torna in Messico, ma la carica di questo rapporto continuerà ad influenzare non solo la vita, ma anche e soprattutto i lavori di queste due grandi artiste. 

 

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