E’ una danza insolita e di grande effetto che lascia col fiato sospeso. Una Divina Commedia come non l’avevamo mai vista, che a molti forze piacerebbe studiare così.
di redazione
ROMA – Spettacolarità, leggerezza, tecnica illusoria e movimenti fluttuanti ed effetti speciali, dove il trucco c’è ma non si vede. Sono gli ingredienti essenziali dello spettacolo Dall’Inferno al Paradiso i viaggi dell’anima di Emiliano Pellisari e della sua compagnia No Gravity Dance, reduci dalla tournée europea e in Cina. In questi giorni, e fino al 18 ottobre, sta lasciando a bocca aperta anche gli spettatori del Teatro Olimpico di Roma. E’ qualcosa di innovativo e straordinario questa rappresentazione, dove la tecnica dei ballerini acrobatici si confonde, si miscela ed entra in perfetta simbiosi con la tecnica scenografica e gli effetti speciali. La creatura di Emiliano Pellisari, ideatore e con tanto di brevetto di questa danza acrobatica, vuole offrire immagini che mirano a sorprendere e a coinvolgere gli spettatori. E ci riesce benissimo visto il successo che riscuote di volta in volta nei vari teatri nazionali e internazionali. I dannati di Dante si trasformano in anime che fluttuano nell’aria. Angeli e Diavoli si sfidano nello spazio in duelli incredibili. Corpi che sfidano la gravità, giochi impossibili per l’occhio e per la mente. Un misto di modernità e progresso tecnico che lascia col fiato sospeso anche e soprattutto per la sua capacità di legarsi, con efficacia, a un racconto di grande complessità qual è La Divina Commedia. Il filo conduttore è l’Inferno con i cantici più famosi: dall’ingresso all’Ade al girone dei lussuriosi, da Ulisse a Paolo e Francesca. I ballerini sul palco o meglio per aria creano e disfano figure geometriche sospesi nel vuoto. D’altronde le donne e gli uomini che Dante narra non sono corpi ma creature senza spazio né tempo. Anime e intelligenze che non pesano, ma volano senza gravità.
© Riproduzione riservata
Comment here