Circa 50 opere, provenienti da collezioni pubbliche e private, racconteranno la personalissima visione del mondo di Paul Klee in una grande mostra a Nuoro
di Antonella Furci
NUORO – «Se Ingres ha posto ordine alla quiete, io vorrei, al di là del pathos, porre ordine al movimento» spiegava Paul Klee. Per l’artista svizzero l’arte era un discorso sulla realtà e non una sua semplice riproduzione. Nelle sue opere la realtà è rarefatta, resa essenziale e talvolta ridotta a semplici linee o campiture colorate. La sua incessante ricerca è evidente anche nella scelta dei supporti utilizzati. I quali vanno dalla tradizionale tela alla carta di giornale, alla iuta, ai cartoncini di ogni qualità e spessore. Tra gli indiscussi maestri dell’astrattismo, è una figura eminente e uno dei massimi esponenti dell’arte europea del ‘900. La sua formazione andò dalla musica alla poesia e quindi alla pittura. Ma è in quest’ultima forma artistica che trovò il suo modo migliore per esprimersi, dando inizio ad una tra le più alte e feconde esperienze stilistiche del secolo scorso.
Tra pochi giorni si presenterà un’occasione straordinaria per approfondire alcuni aspetti poco indagati della poetica e della ricerca espressiva di questo grande e originale artista. Circa 50 opere, tra dipinti, acquerelli e disegni provenienti da collezioni pubbliche e private, racconteranno la personalissima visione del mondo di Paul Klee. La grande mostra allestita dal 30 ottobre fino al 14 febbraio negli spazi del Museo d’Arte della Provincia di Nuoro (Man) porta il titolo ‘Paul Klee. Mondi animati’.
Inedito in Sardegna, Klee è dunque uno degli autori più complessi e originali del secolo scorso. Con questa rassegna, curata da Pietro Bellasi e Guido Magnaguagno, con il coordinamento scientifico di Raffaella Resch, si intende esplorare un elemento fondamentale nell’opera dell’artista: la percezione della presenza di un principio vitale, generativo, insito nella materia delle cose.
In senso specifico Klee non ha mai parlato di “animismo”. Tuttavia la sua opera appare permeata di uno spirito animato avvertito in tutta la realtà materiale ed evocato dalla sua creatività. Questo principio generativo è ravvisabile soprattutto in quelle opere che imitano il mondo dell’infanzia. Come in Hier der bestellte Wagen! – Ecco la carretta richiesta! del 1935. Ma anche nel finissimo dipinto Turbato del 1934, proveniente dalle collezioni della GAM di Torino.E poi, in quei lavori dove le figure sono rappresentate con tratti semplici, stilizzati, alla maniera dei bambini. Come nel dipinto Espressioni di un volto del 1939, proveniente dalla collezione del Museo del Territorio Biellese. Forme di vita organiche e spiriti della materia animano quindi i diversi soggetti presenti nelle opere di Klee.
L’immagine che sembra trovare una sintesi formale di tutto ciò è l’opera Figurale Blätter (Foglie figurate) che Paul Klee realizzò nel 1938.
Info
http://www.museoman.it/it/index.html
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